Ciao, ho 20 anni e nel 2016 ho preso il diploma al liceo linguistico con un 75/100. Mia madre non è stata molto contenta del risultato, ha iniziato a dirmi che forse doveva insistere con me. Io non sono d'accordo perché sono sempre stata una di quelle che sgobbava per studiare, avevo il senso del dovere, se avevo molto da studiare rinunciavo a uscire nel weekend. Sono stata sfortunata sia per i professori che ho avuto e sia perché sono una ragazza molto emotiva per cui l'esame orale della maturità non è andato molto bene causa emozione. Non ho nessun rimpianto perché quello che potevo fare l'ho fatto. Lo scorso settembre mi sono iscritta all'università, ma ho mollato perché non mi sentivo a mio agio. Ho passato questi mesi senza sapere cosa fare della mia vita. Mi sento inferiore ai miei ex compagni di classe che invece hanno quasi terminato il primo anno di università. Mia madre sta sempre li a giudicarmi.. in questi ultimi anni, avevo preso qualche chilo in più (forse anche perché prendo la pillola causa acne ormonale), mi diceva che ero grassa, che i vestiti non mi stavano bene.. sono alta 1.63 cm e sono arrivata a pesare 61 kg. Io stavo bene con me stessa, ma alla fine sono scoppiata,perché ero arrivata al punto di non voler più mostrare il mio corpo nemmeno in mutande e reggiseno dopo essere uscita dalla doccia e cosi ho deciso di mettermi a dieta.. ora peso 56 kg. Ha sempre qualcosa da dire su di me, non le va mai bene niente, non so più come comportarmi.
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Ti capisco perché ne ho passate tante con mio padre.sono all'ultimo anno di farmacia, sono in pari con gli esami, ho una bella media e ho preso anche alcuni 30, ma lui non mi ha mai detto brava una sola volta, in compenso mi critica sempre. È sempre stato così, non gli ho mai dato problemi ne a scuola ne a casa ma lui ha sempre da lamentarsi per qualsiasi cosa io faccia. Se vuoi un consiglio fregatene dei giudizi di tua madre,quando i genitori sono così non c'è niente da fare, non fare l'errore che ho fatto io cercando l'approvazione di mio padre per anni facendogli vedere quando ero brava, perché tanto non cambierebbe nulla, questi sono i classici genitori a cui non va bene nulla e che non sanno apprezzare i loro figli, tu fai quello che ti rende felice, credi nelle tue capacità e soprattutto realizza che la vita è tua e che a tua madre non devi dimostrare proprio nulla, e non sentirti inferiore ai tuoi compagni perché la vita non è una competizione, ognuno ha il suo percorso.
Devi farla smettere,sei maggiorenne...e l'università non è un obbligo
I genitori, e in particolare le madri che di solito tendono a usare la vergogna, tentano molto spesso di evitare le proprie sofferenze passate ai figli, non accorgendosi che invadono completamente la loro esistenza. Quanto più è forte e non superata la propria debolezza, tanto più il genitore tenderà a "vivere per il figlio" cercando di manipolarlo e giudicandolo là dove non vuole si diriga.
Nulla di più specifico si può dire su tua madre poiché bisognerebbe scavare molto indietro nel tempo per capire che esperienza passata la spinga ad assumere tali atteggiamenti. L'unica cosa che si può dire certamente è che è sconsigliabile prendere sul personale questi gesti, poiché non sono altro che tentativi di protezione e non sono perpetrati con cattiveria. Finché non ti mina concretamente, impedendoti e togliendoti mezzi, è meglio non farsi il sangue amaro.
tua mamma ha bisogno di caxxò...classico sintomo di donna frustrata che non scopà da anni come si deve
prendersela con i figli è una cosa brutta e meschina xchè loro ti credono e infatti tu credendo a ogni singola cosa che tua madre ti diceva cattiverie incluse ti ha inculcato delle convinzioni che sono lontane dalla realtà.
digli che se ha bisogno di un caxxò se è decente io ci sto così si calma e ti lascia in pace.
1.63m x 61kg è ottimo, 56kg va bene ma non un kg di meno.
cmq io fossi in te gli direi che ti ha fatto male e se si difende con scuse del tipo che te lo dice per spronarti o simili lascia stare xchè non si rende conto quanto le vuoi bene e la stimi tanto da credere alle sue cattiverie nei tuoi confronti.
certe persone non si rendono conto...se ne renderà conto quando la schiafferai in casa di riposo senza andarla a trovare non più di 10 minuti due volte l'anno :-)
l'università è la...non scappa non credo tu sia inferiore ma sei sensibile e sicuramente bella.
tua madre non ha avuto tatto e ti ha smontata e questo ti ha buttato giù è un peccato...tante volte i genitori non si rendono conto di quanto pesino le loro parole e i loro gesti sui figli.
75/100 è un ottimo risultato alla matura...ma è ovio che se hai studiato tanto alle superiori poi di ricominciare a studiare all'università è dura solo l'idea.
prenditi un anno sabbatico con calma troverai la tua strada sei giovanissima, tra 10 anni ti renderai conto che questo momento che per te è difficile in realtà erano bazzecole...e tua madre ti romper i ******** avanti lo stesso quello sicuro...
salvo che non venga qua a farsi una bella iniezione di carne :-)
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Premesso che l'Esame di Maturità spesso si rivela una specie di lotteria (un come i penalty nel calcio .... quindi capita di sbagliare), e sottolineato che dovrai stare attenta a non perdere esageratamente peso, non capisco il dramma in seguito al risultato ottenuto (più che decente). Certo, in una situazione come la tua, era logico poter prevedere un "flop" clamoroso all'Università. Non sei certo nelle condizioni psicofisiche per poter studiare come si deve. Non ti resta che una soluzione logica. Ovvero, cerca di trovarti un buon lavoro (stabile e dignitoso), poi vedi di andare per tuo conto. Quando sarai libera, indipendente ed autonoma, ti accorgerai che la tua vita e la tua situazione saranno drasticamente cambiate.
Ciao io letto i libri di Paramahansa Yogananda L Autobiografia di uno Yogi il Divino Romanzo Verso la Realizzazione del Sé Yogananda mi ha insegnato che siamo l anima veniamo da una dimensione felice i giudizi negativi limitano le nostre capacità che ci sono in tutti ma i rapporti sono a livello di ego assorbiamo costantemente idee altrui secondo uno standard di vita che esclude la felicità