coetaneo simpatico,intelligente e paraculo.Iniziamo a sentirci dopo lavoro e ad uscire come amici, siamo entrambi impegnati, io in una relazione appena iniziata,lui in una storia a distanza. Io vengo mollata. Lui tradisce la sua ragazza cn una nostra amica comune. Quando mi confessa il tradimento, mi ergo a paladina della giustizia, e lo rassicuro che sarò al suo fianco a bacchettarlo in caso di cedimento, per evitare che accada di nuovo. Una sera ci baciamo. Forte della nostra amicizia metto delle distanze, ma dopo due settimane andiamo oltre il bacio. Inizia una relazione,di un paio di mesi, complicata in cui sono amica e amante. Non pongo fine alla cosa, nonostante sappia quanto sia sbagliato, perchè ne vedo la fine naturale data da un suo traferimento in un'altra città. Se ne va e finisce tutto, ci sentiamo poco, e spesso recrimino il fatto di sentirmi usata. Dopo un anno, lui lascia la sua ragazza e ritorna a farsi vivo, ma nn cedo. Qualche mese fa si ritrasferisce e torniamo a vivere nella stessa città. Mi cerca, ma resto un po' sulle mie, lui è ritornato con la sua ragazza, nn vedo cosa possa volere da me. Iniziamo di nuovo a frequentarci, meno assiduamente,tradisce qualche volta la sua ragazza con me. Stavolta, nn avendo una frequentazione assidua, lava via il tradimento nn chiamandomi o rispondendo cn un tono arrabbiato. Stanca del suo comportamento, decido di troncare via mail. Rimurgino perché mi manca, ma poi mi chiedo, perché dovrei ancora accettare tutto questo?