la mia abilità , a leggere le persone e capire cosa vogliono, la paragono ad una chiave Passepartout . Figurati se, in 30 anni di esperienza, con 300 persone a turno e con selezione del personale, addetto a certi tipi di impianti, non ho acquisito la capacità di leggere una persona.
Per me, era sufficiente discutere per mezz'ora, da argomenti da me celti, per capire chi avevo di fronte. Comunque, devo riconoscere, che poche volte, sono stato tratto in inganno, ma questa è la normalità per un mortale. Ciao rocco b.
Anche se per paradosso ricordo una significativa frase di Mastroianni in "Una giornata particolare" di Scola dove dice alla Loren che piangere lo si può far bene da soli, ma per ridere bene si deve essere almeno in due...(nda).
La chiave di lettura, talvolta la si tiene in mano, per meglio gustare l'apertura della profonda comprensione, come fosse la chiave d'una stanza d'una castello, sapendo ch'e la porta che protegge
a leggere non ho problemi, non mi impappino davanti a parole complicate a primo impatto.
per la seconda domanda ti posso dire che alcune persone riesco a capirle facilmente, sia dagli occhi che dicono molto più delle parole e sia dai comportamenti, ma altre non le capisco per niente.
Di solito funziona, ma quello che mi frena nell'approfondimento o nel chiedere spiegazioni su un certo comportamento è il rispetto assoluto della persona in questione.
L'importante è che sappia che io ci sono, sempre! ma non sempre, questo comportamento, viene capito.
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se fosse difettosa avrei la certezza di aver sbagliato mestiere :/
Funziona, ma non è infallibile ...
ogni tanto, ahimè, capita di sbagliare.
Ciao,
la mia abilità , a leggere le persone e capire cosa vogliono, la paragono ad una chiave Passepartout . Figurati se, in 30 anni di esperienza, con 300 persone a turno e con selezione del personale, addetto a certi tipi di impianti, non ho acquisito la capacità di leggere una persona.
Per me, era sufficiente discutere per mezz'ora, da argomenti da me celti, per capire chi avevo di fronte. Comunque, devo riconoscere, che poche volte, sono stato tratto in inganno, ma questa è la normalità per un mortale. Ciao rocco b.
Il libro di Geoffrey Miller "The mating mind" difende il punto di vista secondo il quale:
« l'empatia si sarebbe sviluppata perché mettersi nei panni dell'altro per sapere cosa pensa e come reagirebbe costituisce un importante fattore di sopravvivenza in un mondo in cui l'uomo è in continua competizione con gli altri uomini. »
E' dunque una capacità selettiva nell'odierna società , direi...Benché più di 2.000 anni fa si parlasse già di pathos (sentimento, ma pure sofferenza) come la capacità di raggiungere emotivamente gli spettatori da parte dell'attore greco.Con la particella "en" (dentro) diviene ciò che è oggi.Una imprtante arma alla sopravvivenza sociale.
E devo dire che credo di averla piuttosto sviluppata, perché ascolto molto ciò che mi viene detto e in che modo...Poi do il peso giusto, ma traggo sempre un profilo interessante di chi mi sta di fronte.
Con le persone care non produco "file"ovviamente, ma lascio sfogare e in alcuni casi bastono con critiche.Non perché io sia meglio, ma credo che spesso, specie nelle confidenze e negli sfoghi, di fronte ci sia qualcuno che desideri poca clemenza e tanta severità .Merce rara tra i molti conoscenti dell'ordinaria vita sociale.Infatti è nella sofferenza che l'empatia sfodera la sua natura totale.
Anche se per paradosso ricordo una significativa frase di Mastroianni in "Una giornata particolare" di Scola dove dice alla Loren che piangere lo si può far bene da soli, ma per ridere bene si deve essere almeno in due...(nda).
Ciao Mia.Notte.
Notte Mia.
nella vita reale sono un campione in questo.... qui ho qualche difficoltà ...
suggerimenti?
ciao Mia :-)
La chiave di lettura, talvolta la si tiene in mano, per meglio gustare l'apertura della profonda comprensione, come fosse la chiave d'una stanza d'una castello, sapendo ch'e la porta che protegge
il gran tesoro.
Credo di avere il sesto senso,,,
a leggere non ho problemi, non mi impappino davanti a parole complicate a primo impatto.
per la seconda domanda ti posso dire che alcune persone riesco a capirle facilmente, sia dagli occhi che dicono molto più delle parole e sia dai comportamenti, ma altre non le capisco per niente.
Di solito funziona, ma quello che mi frena nell'approfondimento o nel chiedere spiegazioni su un certo comportamento è il rispetto assoluto della persona in questione.
L'importante è che sappia che io ci sono, sempre! ma non sempre, questo comportamento, viene capito.
dipende. a volte sì a volte prendo delle cantonate.