Il filosofo John C. Lilly ha scritto: La libertà è l’ignoto. Se pensi che ci sia ovunque qualcosa di ignoto, nel tuo corpo, nel tuo rapporto con gli altri, nelle istituzioni politiche, nell’universo, allora godi della massima libertà”.
La massima libertà trova dunque i suoi vincoli in ciò che pretendiamo di conoscere precludendoci la possibilità di esplorare uno scibile alternativo?
Nella quotidianità, se ci pensiamo quanto spazio diamo all'ignoto?
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La libertà è aver modo di poter rispettare i propri imperativi categorici morali che mi sono posto e che rispecchiano quelli che tutte le società civili dicono di onorare. Per questo mi trovo in una società insufficientemente libera.
Tra questi imperativi categorici c'è anche la volontà di rischiare l'ignoto.
Noi viviamo nell' ignoto in quanto anche la quotidianità varia o può sempre variare a nostra insaputa,viviamo sempre gli attimi come fossero i primi perché non possiamo prevederne le conseguenze
Ciao
La libertà assoluta non esiste perché se io volessi occupare il posto che occupa un altro non lo posso fare quindi esiste solamente la libertà condizionata (dal prossimo). Ciao.
PS: Solamente nella nostra mente possiamo essere liberi senza condizioni ma la maggior parte delle persone non riesce neppure così.
Penso in maniera simile ma penso che la libertà è al confine tra il noto e l'ignoto. La libertà è solo un momento illusiorio che sta nell'attimo in cui crediamo che essa possa esplicarsi, ma che nel momento che essa si esplica ci troviamo con una realtà altrettanto limitante. La libertà, per il singolo, è solo un'idea che non può realizzarsi perché se si realizzasse ci sarebbero altri singoli a trovarla limitante e un'idea di libertà che neghi pur anche quella di un solo altro è -egoismo-.
"Nella quotidianità, se ci pensiamo quanto spazio diamo all'ignoto?"
l'uomo è tanto impegnato nella realtà che ha poco tempo o voglia per chiedersi cosa c'è al di là di essa e lasciano che ci siano altri con più tempo a farlo.
La libertà, concettualmente, conosce due estremi: la libertà speculativa e la libertà putativa. La prima è propria della speculazione ideale, dove i confini sono ontologicamente ignoti e vai dove vuoi e spingi la tua speculazione come e dove vuoi: troverai sempre davanti a te l'infinito.
La libertà putativa è immanente fuori dal mondo speculativo: è ontologicamente relativa, definita, limitata, categorizzata in mille modi, nel mondo reale. Dove c'è una libertà putativa c'è un limite, un confine, in una sequenza periodica di libertà - non libertà senza fine.
solo la speculazione ci consente di andare a concepire il non limite, l'ignoto, giacchè nella realtà il limite viene inevitabilmente percepito perchè reale; e anche se superato (libertà) ci si incontra inevitabilmente con un altro limite e così via in un ciclo infinito (ciclo della libertà putativa).
In definitiva, siamo liberi finchè crediamo di esserlo mentre nei fatti non lo siamo e non lo saremo mai. Possiamo chiamarla teoria della relatività della libertà? :-)
La libertà è una sensazione..........
io allora sono liberissima?cmq penso che se una persona non ha più cose ignote da scoprire è 1)supeficiale,2)limitata al proprio piccolo mondo,3)triste perchè non avere più niente da conoscere a me farebbe mancare la voglia di alzarmi ogni mattina,perchè sapere che vivrò una giornata senza novità è triste!
Dare la libertà al mondo è una strana impresa piena di rischi. Dando la libertà in questo modo, la si toglie. (Jean Jaurès)
per me la libertà in sè non esiste.
si è sempre a contatto con i limiti di questo mondo. Essendo un mondo limitato, come fa ad esserci una libertà più grande di un mondo che in definitiva ti pone dei vincoli spaziali, temporali e fisici?
Questa frase sa di idealismo ed è buona per menti idealiste: punto.
puoi girarci tanto intorno. Ma il mondo è quello che è. Forse il massimo a cui puoi aspirare è una libertà condizionata. Condizionata dal censo, dall'istruzione, dall'esperienza
Poi è abb stupida e illogica come definizione. Allora più conosci e quindi dai come notepiù cose, più si restringe la tua libertà. Mentre meno conosci e quindi ci sono più campi di ignoto, più sei libero...secondo questa idea geniale si doveva stare meglio nel medioevo! o in una società oscurantista come l'iran...ah nn si finisce mai di scoprire quanto e come l'idiozia possa essere di qualità
la filosofia crea solo problemi mentali. Largo spazio alla scienza e non a qualcosa di farlocco che serve solo ad obnubilare il poco pensiero che ci rimane. Almeno la scienza risolve i problemi e non fa aumentare i dubbi.
Ciao!!