Pur di salvare se stesso Berlusconi sarebbe pronto a distruggere tutto il paese; non lo fa solo perché potrebbe fargli una cattiva pubblicità in chiave di future elezioni, a meno che non riesca (a colpi di media) a far credere alla popolazione che i distruttori sono le sinistre e lui è il salvatore... e da un popolo come quello italiano ci si può quasi aspettare che quasi una metà gli creda negando pure l'evidenza.
Il punto della questione è che chi ha in ballo affari di dubbia leicità non può ricoprire una carica di amministrazione pubblica, altrimenti userà il potere che ha ottenuto per salvaguardare i propri interessi.
Questa situazione è malsana, le dimissioni di Berlusconi e la sua scomparsa dalla scena politica rappresenterebbero un buon punto di inizio per cominciare a costruire qualcosa di positivo in questo paese.
à disposto a tutto, lo stiamo vedendo in questi giorni.
Comunque non sono d'accordo con chi dice: io non l'ho votato, dunque ho la coscienza a posto. Non basta fare questo: non basta non fare qualcosa di male, bisogna fare qualcosa di buono. Certo, per quanto riguarda il non votare Berlusconi sono d'accordissimo, ma questo non basta per farmi sentire a posto.
Con questo non voglio dire che tu, speedy, sia nel torto, non ti conosco, non posso dire. Voglio solo dire che mi dà fastidio questo modo di pensare, che a volte seguono anche mio papà e altri della mia famiglia, secondo cui non fare (ossia non votare nessuno) sia la cosa più giusta.
il termine 'istituzione democratica' è un controsenso: in italia le istituzioni sono ciò che c'è di più antidemocratico in quanto mi impediscono di fare tutti i miei sporchi comodi, e di far passare tutte le leggi studiate solo a mio favore, e questa non mi pare sia ne libertà ne democrazia, mi consenta.
Tutte queste esternazioni contro la magistratura, il Presidente della Repubblica, la lentezza e le regole del Parlamento, gli insegnanti della scuola pubblica ecc ecc non sono altro che una manifestazione di debolezza di un leader che ricerca solo facili consensi da parte di un pubblico acritico per distrarlo dalla inefficienza ed inefficacia del "governo del fare"... che non fa.
Purtroppo in questo gioco al massacro ci va di mezzo il Paese. Ma sembra che siano problemi che non riguardano uno che vorrebbe candidarsi niente di meno che al Quirinale.
Se pensate che dal 1994 questo Paese invece di discutere di problemi importanti (in particolare il problema dello scarso sviluppo economico e della perdita di competitività o il problema della lunghezza dei processi a causa di norme contraddittorie e obsolete) è COSTRETTO ad occuparsi dei SUOI problemi giudiziari come se a lui mancassero avvocati per difendersi in tribunale.
Il venditore di Arcore è riuscito a dividere gli italiani in due opposte tifoserie che litigando tra loro non fanno un millimetro avanti.E' triste ma è sotto gli occhi di tutti.
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Pur di salvare se stesso Berlusconi sarebbe pronto a distruggere tutto il paese; non lo fa solo perché potrebbe fargli una cattiva pubblicità in chiave di future elezioni, a meno che non riesca (a colpi di media) a far credere alla popolazione che i distruttori sono le sinistre e lui è il salvatore... e da un popolo come quello italiano ci si può quasi aspettare che quasi una metà gli creda negando pure l'evidenza.
- E' in una situazione gheddafiana...
E' disposto a tutto: ORMAI HA PERSO LA FACCIA.
si! sarebbe anche disposto a vedere morire i figli,visto che ha piu' volte spergiurato sulla loro testa!
Il punto della questione è che chi ha in ballo affari di dubbia leicità non può ricoprire una carica di amministrazione pubblica, altrimenti userà il potere che ha ottenuto per salvaguardare i propri interessi.
Questa situazione è malsana, le dimissioni di Berlusconi e la sua scomparsa dalla scena politica rappresenterebbero un buon punto di inizio per cominciare a costruire qualcosa di positivo in questo paese.
IO ALMENO non l'ho votato ,HO LA COSCIENZA APPOSTO.
ebbene si!!
à disposto a tutto, lo stiamo vedendo in questi giorni.
Comunque non sono d'accordo con chi dice: io non l'ho votato, dunque ho la coscienza a posto. Non basta fare questo: non basta non fare qualcosa di male, bisogna fare qualcosa di buono. Certo, per quanto riguarda il non votare Berlusconi sono d'accordissimo, ma questo non basta per farmi sentire a posto.
Con questo non voglio dire che tu, speedy, sia nel torto, non ti conosco, non posso dire. Voglio solo dire che mi dà fastidio questo modo di pensare, che a volte seguono anche mio papà e altri della mia famiglia, secondo cui non fare (ossia non votare nessuno) sia la cosa più giusta.
il termine 'istituzione democratica' è un controsenso: in italia le istituzioni sono ciò che c'è di più antidemocratico in quanto mi impediscono di fare tutti i miei sporchi comodi, e di far passare tutte le leggi studiate solo a mio favore, e questa non mi pare sia ne libertà ne democrazia, mi consenta.
Tecnicamente definibile come consolidamento e mantenimento del potere nel suo ruolo di Pm, B. non lascerebbe mai spontaneamente il proprio ruolo istituzionale (anche perché lo stesso gli è fondamentale vista la "protezione" che questo ruolo gli riserva: vedere la mancata comparizione nei processi e l'ostentata richiesta ai suoi ministri di creare appositamente atti legislativi a suo pro: Legittimo impedimento, processo breve, "lodo Alfano" e via discorrendo che solitamente SOLO IN ITALIA hanno condotto all'assoluzione per prescrizione; per non parlare dei tentativi di modificare (sempre con con decreti "forzosi" del proprio governo) ponendo delle "mozioni di fiducia" su svariati atti a lui strategicamente necessari -fra l'altro abusandone istituzionalmente come pochi prima!-. Non parlerei però propriamente di una visione distruttiva da parte sua, quanto di un uso altamente personalistico e ignorante del ruolo di cui dispone. Anche perché magistratura, parlamento e Presidente della Repubblica sono tre dei suoi principali obbiettivi strategici di riforma istituzionale -come già accennato- i primi due necessari di modifica per proprio tornaconto nell'ambito di questo ultimo mandato (si spera!) a volte tendente quasi alla figura di un sultanato o intraprendenza "quasi dittatoriale" dato che non sopporta opposizioni dinanzi alle sue decisioni..- il terzo ruolo in quanto legato si sa all'ultimo "trono" istituzionale cui aspira dopo 3 mandati da Pm, per essere ricordato nella sua persona come uno dei massimi esponenti politici della storia politica dal dopo guerra in poi..
Tutte queste esternazioni contro la magistratura, il Presidente della Repubblica, la lentezza e le regole del Parlamento, gli insegnanti della scuola pubblica ecc ecc non sono altro che una manifestazione di debolezza di un leader che ricerca solo facili consensi da parte di un pubblico acritico per distrarlo dalla inefficienza ed inefficacia del "governo del fare"... che non fa.
Purtroppo in questo gioco al massacro ci va di mezzo il Paese. Ma sembra che siano problemi che non riguardano uno che vorrebbe candidarsi niente di meno che al Quirinale.
Se pensate che dal 1994 questo Paese invece di discutere di problemi importanti (in particolare il problema dello scarso sviluppo economico e della perdita di competitività o il problema della lunghezza dei processi a causa di norme contraddittorie e obsolete) è COSTRETTO ad occuparsi dei SUOI problemi giudiziari come se a lui mancassero avvocati per difendersi in tribunale.
Il venditore di Arcore è riuscito a dividere gli italiani in due opposte tifoserie che litigando tra loro non fanno un millimetro avanti.E' triste ma è sotto gli occhi di tutti.
Se non fosse dannoso mi farebbe pena.