Puerile non è soltanto chi rimane bambino troppo a lungo, ma anche chi si separa dall' infanzia e crede che ciò che non vede più non esista più. - Jung
Quanto vi ritrovate in questa massima di Jung rispetto alle vostre pretese circa la realtà e la percezione della stessa ? E quanti di voi sono ancora disposti a credere all' incredibile indipendentemente dalle tendenze e dalla moda scientista-positivista di questi ultimi 2 secoli che vuole ridotta la realtà ai soli parametri scientifici ?
Update:@Darth: in definitiva l' entusiasmo può essere una condizione dell' essere sufficiente a superare quel limite, apparentemente, invalicabile di quello che tu stesso sostieni come: "Quindi l’osservazione è condizione necessaria all’esistenza di qualcosa".
Esiste insomma qualcosa oltre l' osservabile ? Per capire meglio ciò che intendo forse è utile che linki una mia risposta ad un'altra domanda http://it.answers.yahoo.com/question/index;_ylt=Al...
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Noi viviamo in una cultura di tipo razionale e il riferimento assoluto della razionalità è la scienza.
Tutta la fisica classica e di fatto tutta la scienza moderna, è stata costruita sulle fondamenta create da Newton, ciò ha reso possibile i progressi della moderna tecnologia, dal motore a vapore fino alle sonde spaziali che hanno analizzato il suolo di Marte. Ciò che siamo riusciti a realizzare tramite l’applicazione delle leggi di Newton è stato davvero sorprendente. Ma alla fine la scienza ha raggiunto i limiti della visione del mondo newtoniana. All’alba del ventesimo secolo, quella visione del mondo meccanicistica ordinata e obiettiva cominciò a non reggere più. Il lavoro di Bohr e di Heisenberg ad esempio ha portato a delle scoperte sorprendenti, ad un’altra rivoluzione nel modo di concepire il mondo, altrettanto sconvolgente quanto quella di Einstein. Nel suo libro Risacralizzare il cosmo, il fisico Ervin Laszlo descrive una serie di esperimenti per verificare se il famoso effetto “Entanglement” (esperimento condotto presso l’università di Ginevra nel 1997) che riguardava il comportamento dei fotoni era applicabile anche agli esseri umani. I risultati sono stati incredibili (rispetto i parametri stabiliti dalla scienza tradizionale), cosi come un secondo esperimento, quello dello scienziato russo Poponiam che venne catalogato come “Phantom DNA” (Fantasma DNA).
La scienza classica per quanto straordinaria e meravigliosa ha dei limiti, uno di questo è l’intento che gli ha dato Bacone nel 1637: conoscere la natura per dominarla e condurre utilità pratica. Per produrre utilità pratica, per produrre computer, telefonini tutto ciò che si può comprare.. la scienza è sicuramente perfetta. Per produrre uomini felici ci vuole qualcosa che la scienza tradizionale e ciò che ne deriva non potrà mai darci. La conoscenza della realtà secondo il metodo scientifico ha il presupposto di partenza che deve derivare dall’osservazione, dall’empirismo dalla percezione sensoriale. Quindi l’osservazione è condizione necessaria all’esistenza di qualcosa. La scienza se una cosa non è misurabile e visibile non dice : ”non è misurabile e visibile”, afferma “non esiste”. Il metodo scientifico pertanto può trattare solo quello che è osservabile, ripetibile e dimostrabile. Quindi la scienza è perfetta per costruire gli aerei, le macchine, i telefonini, tutte le cose utili all’uomo per vivere meglio..ma non altrettanto utili forse per consegnare l’uomo tra le braccia della felicità.
Ci sono degli elementi del nostro esistere che sono molto al di là di quello di cui noi riusciamo ad essere consapevoli e interpretare utilizzando esclusivamente i cinque sensi.
Ritornando a Jung, egli fu un uomo eccezionale, diceva che non c’è niente di più triste che l’essere normali : ” Essere normale è l’obiettivo ideale del soccombente.” Jung ricordiamo riuscì a guarire tra l’altro anche la sua schizofrenia. Il pensiero che proponi è bellissimo, sono parole che spiegano l’atteggiamento della maggior parte delle persone nei confronti dell’esistenza. Generalmente si tende a vivere la vita nella più assoluta piatta e anonima normalità. Credere che ciò che non si riesce più a vedere e sentire (che invece è la capacità del bambino) non esiste più. Per essere felici, per vivere una vita fuori dal normale (intendendo il senso comune) liberate il bambino che è in voi.. qualcun altro direbbe in maniera un pò volgare e semplicistica, rispetto come invece si esprimeva Jung.
Entusiasmo è una parola meravigliosa. Il termine "entusiasmo" deriva dal greco antico enthusiasmòs, ovvero entheos formato da en (in) con theos (dio). Si potrebbe tradurre con “con il Divino dentro di sé" (escludendo a priori, io, il concetto di Dio personificato)
L’entusiasmo è quello dei bambini che scoprono le cose per la prima volta. Il bimbo si entusiasma appena capisce che può mettere la sua manina e spostarla all’interno di una bacinella ricolma d’acqua. Ride ed è felice a contatto con quel liquido magico, trasparente che dà calore o freschezza alla sua pelle. L’Entusiasmo ci fa provare emozioni, ci fa sentire vivi. L’Entusiasmo si contrappone alla paura che invece è la chiave d’accesso al caos, al disordine all’entropia (secondo Ludwig Boltzmann, il signore che nel 1866 ha deciso che la tendenza naturale dell’Universo è il caos, il disordine, la morte).
L’entusiasmo è quello del bambino che assetato di conoscenza vuole scoprire il mondo, ogni giorno, ogni attimo, ogni istante. Ogni volta che siamo dominati dall’entusiasmo ci colleghiamo alla tendenza, attitudine dell’ordine, dell’evoluzione, viceversa la paura (che ci frena, ci blocca, ci impedisce di svincolarci dalle credenze comuni sull’esistenza, dal passato per andare avanti) è la chiave d’accesso al caos, al disordine all’entropia (entropia : caos, disordine, morte).
Qualsiasi forma di entusiasmo ti spinge ad andare oltre a quello che già si conosce. Se si interpreta la realtà con quello che si sa già
essere adulti è un gioco preso troppo sul serio
Non solo è puerile, ma è completamente assurdo voler separare da sé la propria infanzia negandola, come se essa davvero non ci fosse più, fosse diventata nulla. Il nostro io bambino è sempre presente e non comprenderlo, rintuzzarlo al buio negli scantinati dell' anima lo scatena più prepotente che mai. Gli atteggiamenti infantilistici più penosi li ho visti proprio in quei personaggi che per ruolo o atteggiamento sentivano di rivendicare il proprio assoluto stato di adulti, di persone razionali e fattive. Per lo più queste persone assumono connotati marionettistici, sembrano caricature amputate dell' essere umano, esattamente come coloro che rifiutano il loro stato di adulti e continuano a vivere come eterni fanciulli, entrambi sembrano usciti dalla stessa favola, i primi come Capitan Uncino, i secondi come Peter Pan. L' integrità di ogni cosa, compreso ciò che siamo va rispettata e compresa fino in fondo in quello che appare e in quello che non appare (ma di cui appare il suo non apparire), è la sola che ci rende felici.
E dove finisce l'infanzia? Dove comincia l'adolescenza? Quando diventiamo adulti? La vita è il movimento di un essere umano che incrementa col crescere la sua coscienza sia del passato sia del presente. Purtroppo o fortunatamente, a seconda del contesto in cui uno si trova, la propria gioventù rimane dentro di noi, sempre. Purtroppo se rimpiangiamo quello che eravamo e ci dispiacere essere chi siamo; fortunatamente se quello che eravamo è stato il trampolino necessario per essere chi siamo oggi - e di oggi ne siamo felici.
Chi si separa dall'infanzia è pronto ad affrontare la realtà e comunque la vedrà sarà responsabile della propria scelta e non ci sarà mai uno Jung che possa imporgli in cosa credere, ..se crescere o tornare bambino.
Sicuramente ciò che ho imparato dalla vita appartiene di più a queste due frasi: Ho imparato che: Che non sempre è sufficiente essere perdonato da qualcuno.Nella maggior parte dei casi sei tu a dover perdonare te stesso. Sogna ciò che ti va;vai dove vuoi;sii ciò che vuoi essere perchè hai solo una vita e una possibilità di fare le cose che vuoi fare. Buona serata
Per principio non prendo mai "per oro colato" le frasi lapidarie, da chiunque siano pronunciate. In caso contrario, nello specifico del quesito, che valore dovremmo attribuire alla classica esortazione: "Per essere felici liberate il bambino che è in voi".
Se puerile può significare - privo di malizia - allora forse può non essere un attributo così negativo.
Il tutto, ovviamente, fatte le debite proporzioni.
credo sai già... io sono nel limbo, strattonato da entrambe le parti.
Stranamente è forse la razionalità che mi spinge verso quello che l'altra parte della razionalità mi dice sia solamente fantasioso.
Ci sono più cose sotto il cielo...
Sì, forse ci sfugge l'essenziale.
Ma non è l'intera parte di me stesso che lo crede.