Da qualche tempo assistiamo a rigurgiti di manierismo borghese d'essai e radical chic, nei confronti di operai e ceti più svantaggiati. Giornalisti strapagati che pontificano in televisione e versano lacrime di coccodrillo per gli operai di turno che perdono il posto di lavoro. Altri li invitano in televisione per decorare e rendere attrattive le loro trasmissioni.
Poi ci sono i magistrati che, dall'alto di stipendi sicuri e molto lauti, in sedi comode e climatizzate, prendono decisioni che, nel bene e nel male, rischiano di mettere in ginocchio migliaia di famiglie.
La questione è seria e delicata, e non vorrei essere frainteso: diritto al lavoro e diritto alla salute hanno pari dignità.
Ma, mi domando, è possibile che in tanti anni la politica e la magistratura non abbiano avuto modo di pianificare azioni, strategie, soluzioni (perchè, per esempio, è stato fatto crescere a dismisura il quartiere Tamburi, vicino all'ILVA?). E perchè si è arrivati a soluzioni dell'ultimo minuto che, guarda caso, per consentire a qualcuno di pararsi le chìappe, finiscono col penalizzare migliaia di operai?
Perchè, per esempio, non finanziare, attraverso il taglio di stipendi e pensioni d'oro, un'indennità congrua da corrispondere agli operai che rimangono a casa durante il fermo e la bonifica degli impianti?
Mi piacerebbe conoscere il vostro pensiero in merito
Update:@Luc
D'accordo ma il mio nichilismo ideologico mi porta a preoccuparmi anzitutto degli operai, prima che a lanciare anatemi contro un leviatano incommensurabile al quale, con la mia piccola scopa, non riuscirò nemmeno a fare il solletico
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Si è arrivati a soluzioni dell' ultimo minuto perché per anni e decenni si è tergiversato, si sono chiusi un occhio, due occhi e anche di più , si sono ascoltate promesse di facciata e anche adesso pare che la premiata famiglia di ferrieri Riva sempre distintasi per sensibilità all' ambiente e alla salute sul lavoro non abbia disposto nemmeno un euro per eventuali bonifiche territoriali. Dunque chi paga i danni alla fine della storia? Riva verrà beatificato come chiaro esempio imprenditoriale capace di far funzionare decotte ferriere, mentre allo stato, alla comunità resteranno come sempre le macerie, il veleni e i conti da pagare? Il polo industriale di Taranto ha più di mezzo secolo e niente, assolutamente niente è stato fatto per rimodernarlo, nonostante tutti gli utili che ha procurato alla suddetta famiglia, che ha preferito investire in Francia.
Non si tratta di contrapporre il diritto al lavoro al diritto alla salute, perché nessun lavoro per principio deve essere fatto se compromette la salute, altrimenti tanto vale mettersi a disposizione dell' imprenditoria mafiosa che, tra l' altro produce anche un maggior fatturato dei Riva e ha un più largo indotto. Non si può essere concilianti con chi avvelena coscientemente la gente e il territorio, anche perché oltre alle malattie e alle morti il cialtrone riversa sugli altri anche gli inevitabili costi del suo avvelenamento tenendosi solo gli utili della produzione. Né si può concepire che la legge si applichi al siur Brambilla che dà lavoro a 20 operai e non al signor Riva che lo dà a 20.000.
Poi, se anche riuscissimo a essere uno stato decente del lavoro di quei 20.000 ci sarebbe un bisogno enorme, se non altro per rimettere in sesto tutto quello che è stato rovinato in un Sud sempre più sfasciato e putrescente alla cui rovina l' imprenditoria del Nord insieme alla peggior classe politica immaginabile ha dato il colpo di grazia. Per prendere spunto basterebbe vedere quello che hanno fatto i tedeschi nella Ruhr, anche per capire qual è il vero spread che ci separa.
L' ignoranza dei tanti che sono gestiti pure nel loro diritto a vivere e l' ipocrisia tracotante dei pochi che gestiscono creano in questo paese un mix micidiale che ci confina negli inferni del terzo e quarto mondo, mentre ci vantiamo di un' illusoria potenza da prima mondo. Ma ci rendiamo conto di quello che produciamo?
Nai ragione a dire che i tedeschi sono bravi a casa loro, la colonizzazione da parte delle multinazionali a casa d' altri ripete in peggio i difetti del profitto da rapina, ma noi non siamo bravi nemmeno a casa nostra. Da tempo vado sostenendo che la gestione della produzione deve essere condivisa tra lavoratori e capitale con uno stretto controllo ambientale locale dei cittadini diretti interessati e il supporto tecnico e legale degli organismi pubblici, affinché non si creino quelle connivenze reciproche che producono i disastri che producono a spese di tutti noi.
e tu pensi di eliminare le contraddizioni del capitalismo tagliando qualche stipendio d'oro et similia ?
tu saresti quello che vtok fermare l'alta marea con la scopa.
se ci fossero strategia da pianificare per eliminare le contraddizioni del capitalismo le avrebbero gia addottate.
il punto è che Non esistono.
il capitalismo è questo e quello che vedi è il miglior modo possibile per gestirlo.
il capitalismo è sempre stato sviluppo e crisi nello stesso momento.
è sempre stato ineguale.
non esiste un modo per farlo funzionare senza creare contraddizioni. non esiste in nessuna parte del mondo.
in italia meno che meno.
fattene una ragione.
o lo abbatti o te lo tieni cosi come è.
il resto sono solo utopie.
se decidi di tenerlo, prenditi le tue responsabilità di complice.
Nonostante sia comprensibile la disperazione degli operai se la dovrebbero prendere coi propri datori e non con la magistratura per le condizioni in cui li fanno vivere e lavorare.
In questo caso il magistrato ha semplicemente applicato la legge, cioè ha fatto quello che deve fare.
La colpa di tutta questa situazione che si è venuta a creare è della gestione dell'acciaieria, che sapeva di violare la legge ormai da molto tempo, ma non ha messo a norma gli impianti; e della politica che ha ignorato la questione e che fino ad ora non ha fatto altro che girarsi dall'altra parte.
Basta un tubero in toga e chiude l'Italia.
Il tribunale era pieno di cimici, non l'hanno chiuso e licenziato i tuberi in toga, lo hanno disinfestato a suon di milioni. Cadevano le finestre, i lampadari, i cornicioni, ristrutturazione, rimessa a nuovo. Non c'è niente da fare, i tuberi in toga, o li ammazzi o ti ammazzano.
se potessi farlo, oltre a tagliare nettamente stipendi e pensioni d'oro io istituirei la fustigazione in piazza. Come nell'ottocento. Sai quante belle frustate nelle natiche, ai nostri signori?
Farei costruire un mega carcere, oppure riaprire Alcatraz, che è inutilizzato, per confinare tutti i criminali che stanno rovinando il nostro Paese. e con i soldi recuperati alla mafia, e alla corruzione darei da sfamare a chi è indigente.
Sarei un massacratore di gente ingiusta.
comunque è un discorso di dignità: più si sale i gradini della scala e meno dignità trovi.
La dignità è dei grandi uomini che combattono onestamente la loro vita per mandare avanti la famiglia che amano, non dei piccoli uomini che comandano senza far niente altro e che si permettono il lusso di essere disonesti.
questa è l'unica vera legge dell'amore che sostiene tanti operai e lavoroatori comuni, irraggiungibile e inaccessibile alle mezze tacche nella sala dei bottoni
Sbagliatissimo perchè io sono di Polska, sono venuto per lavoro qvi e adesso chiudete e torno Polacchia!
Sembra giusto voi? Tipico scherzo burla italiano
Il diritto alla salute viene prima di tutto, fidati che un disoccupato per quanto possa stare male sta cento volte meglio di un malato di tumore e nessuno ha il diritto di far morire delle persone in questo modo.
Poi in realtà non ci sarebbe bisogno di scegliere perchè se di lavori possibili ce ne sono tanti, mettendo una mostruosità come l'ilva in una città si decide che quella città non potrà più vivere di turismo, agricoltura, pesca ecc ma che dovrà mantenersi quasi solo con lavori usuranti e che uccidono gli stessi operai.
Mettono contro lavoratori e residenti quando in realtà la colpa è di chi ha permesso un simile abominio.
Quando inverviene la magistratura in casi del genere evidentemente è perchè i livelli amministrativi della politica non hanno fatto il loro dovere, intervenendo con i loro Poteri prima che la situazuione degenerasse. Ovvero, io non so se e come l'impresa è inadempiente alle prescrizioni ambientali, ma Regione, prefetture, Comune, Asl e qualt'altro avrebbero avuto mezzi e tempo per intervenire con sanzioni pecuniarie anche pesanti. Evidentemente, come ho letto in un bell'articolo sul Messaggero anche i politici più ambientalisti (vedi Vendola) una volta giunti al Poteri si fanno per così dire "catturare dal controllato".
L'Ilva deve chiudere ! Lasciamo lavorare la magistratura e aspettiamo il 3 agosto. Gli operai bonificheranno l'area, e quell' immenso terreno sarà riutilizzato.