Domanda ispirata da questo periodo dell'anno....
Accendiamo un fuoco virtuale e sediamoci tutti attorno ad esso......e raccontiamoci storie di fantasmi o di strani accadimenti.
Possono essere storie che avete vissuto voi, o che avete sentito raccontare da altri: l'importante è che siano.....spettrali. :)
Buon divertimento, e buon Ognissanti/ Halloween.
Update:Ahahahhaha......Fdd, per come sto messa oggi, al massimo me possono invità al lazzaretto...... ^__^
Update 3:RH, mi spiace......oggi ho tossito talmente tanto che mi fanno male gli addominali.
Ti capisco. :-*
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No. Però ti racconto questa che mi ha raccontato mia sorella quando avevo 9 anni (incubi a morire!!!).
Nel letto, prima di dormire. Ci teniamo per mano e lei mi fa: vuoi sentire una cosa che mi è successa?
L'altra sera ero in cucina e stavo studiando mentre tutti dormivano, ad un certo punto sento un rumore nelle scale, come di una pallina che rimbalza.. Apro la porta ma non vedo nulla.
Mi rimetto a studiare epoco dopo ancora quel rumore di pallina che cade dalle scale...apro e vedo una bambina. Le dico: non ti sembra tardi per giocare a palla?
La mattina dopo ne parla con mia madre e lei le dice che nel palazzo non abita nessuna bambina ma che tanti anni prima la figlia di un inquilino era morta cadendo dalle scale perchè era scivolata su una pallina....
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Dopo avermi raccontato QUESTA BALLA mi dice buonanotte e si gira dall'altra parte!!!!
Non ho chiuso occhio tutta la notte!
poi ci si meraviglia se ho ancora paura del buio! con sorelle del genere :))
ciao:)
@Quentin, pensa a me!!
Ti racconto una storia che circola nel mio paese ma anche in tante altre città del sud da chissà quanti decenni.
Si narra di un folletto snello e veloce con in testa un cappello rosso e un viso vispo e maligno. Questo folletto viene indicato con nomi diversi a seconda del paese, nel mio si dice "Lauro": si racconta che questo lauro di notte salti da una casa all'altra con l'intento di riempire di dispetti e di paura gli inquilini: diverse testimonianze raccontano che il lauro viene di notte, mentre si dorme. Si poggia sullo stomaco e ti costringe a divincolarti per cercare di respirare. A volte lo si ritrovava nelle antiche stalle dove c'erano i cavalli, dove per dispetto intrecciava in modo impressionante le criniere. Si racconta che il lauro abbia un berretto rosso e che se il malcapitato, soggetto alle sue angherie, riesce a toglierlo, diventa ricco.
Altre versioni dicono che questo non è un folletto, ma un bambino morto prima di essere battezzato (da qui la sua indole maligna).
Ancora oggi sento delle persone che dicono di essere state aggredite da questo lauro. Soprattutto tra la gente del centro storico del mio paese questa storiella è abbastanza in voga. Non ti nascondo che da piccolina mi intimoriva e non poco.
Intorno al fuoco no… ma sai il paese di cui parlo spesso, quello dei miei, dove i miei ricordi d'infanzia sono più vivi? Ecco, è un paese del sud, con stretti e lunghi vicoli, strade e case di cemento. Era usanza,dopo cena, mettersi con la sedia nel vicolo a parlare.. C'erano i miei, i vecchi vicini, la famosa Zia Gabriela con sorelle e fratelli, persone nate alla fine dell'800, inizi '900.. Cugini e noi bambini. Le strade erano strette, buie, mal illuminate e la montagna alle spalle era nera… Insomma, il luogo era suggestivo e spaventoso per noi bambini.
I grandi raccontavano storie di fantasmi; esperienze vissute in prima persona, esperienze convissute tutti insieme (famosissima era la storia del lumino che faceva su e giù dalla montagna, la sera.. à andata avanti secoli, l'hanno visto tutti, è finita aquando io ero picocla, si diceva fosse un frate che, morto, faceva penitenza), esperienze vissute da altri,che successivamnete confermavano ogni singola parola.. Noi eravamo affascinati, spaventati, conoscevamo i luoghi e le persone, era tutto vero. La notte era la notte di incubi che adesso ricordo come meravigliosi.
Con l'adolescenza quella magia è sparita. Noi, diventati ormai ragazzini, ci raccontavamo le stesse identiche storie e poi, per sfidare la paura, facevamo il giro nelle strade della montagna scura. Ma sapevamo di non avere più il vero brivido della paura.. Solo quello della suggestione. Quella magia mi manca.
Intorno a un falò, no ma in un dormitorio di una "maison d'enfants" in Alta Corsica con altri cinquanta bambini, o forse un po' meno, tutti dei casi sociali. Caso curioso, le rovine di questo "préventorium" sono oggi considerati come abitati dagli spiriti.
Era qualche sera prima di Natale. Un buon numero dei ragazzi era rientrato in famiglia ma molti erano ancora lì. Il più grande del gruppo si era alzato, nonostante il divieto assoluto, e aveva cominciato a raccontarci la leggenda di Frankestein (pronunciava esattamente così come è scritto) imitandone la camminata con le braccia tese in avanti. Ricordo ancora la sua voce tremante ("Sono il mostro di Frankestein") e le nostre risate irrefrenabili ma soffocate per timore dei sorveglianti. Sai non c'è risata migliore di quella vietata: comincia a vibrare in pancia e poi sale su in una specie di esplosione muta. Ma cinquanta risate mute si sentono e i sorveglianti sono accorsi a sedare l'insurrezione. Puoi immaginare: urla schiaffi e colpi vari ma quella notte, che non era neanche di Halloween, fu memorabile, almeno per me.
Che domanda affascinante, Val...
Sai che ti dico? Mi siedo davanti al fuoco e ascolto le storie, "rabbrividendo" piacevolmente!
Cara Yeeshaval, io tra le tante passioni che coltivo, c'è quella della fotografia; mi piace fotografare tutto...Ebbene settimana scorsa ho fatto degli scatti in metropolitana (Milano, linea gialla Crocetta e Zara), ho fotografato le scalinate per scendere, passaggi vari, macchinette distributrici di bevande e merendine varie,sottopassaggi, ecc...; tornato a casa, le ho scaricate sul PC...ebbene in alcuni fotogrammi apparivano delle strane cose, non so come spiegartelo...dei piccoli cerchi che raffigurano visi, occhi, teschi...NON SCHERZO, se vuoi ti spedisco tramite e-mail le fotografie!!!
Regalo x te:
http://www.youtube.com/watch?v=VXjZyKOM3tg
No, però alle elementari io, una mia compagna e un mio compagno ci sedevamo in un angolino, sotto la finestra e facevamo l' "horror Club", raccontandoci storie di paura inventate sul momento, così. Era divertente. :) Quanto vorrei essere ancora così piccola...
Vicino al mio paesino di campagna su in Piemonte, in periferia, nei pressi di un cavalcavia c'è una grande casa circondata da campi. Quando durante le costre biciclettate da ragazzini si parlava di fantasmi e cose di questo genere, la Casa delle Cento Finestre saltava sempre fuori. Cento finestre non le ha, ma i giovani superstiti che durante i loro dodici o tredici anni hanno osato arrivarci, ne hanno contate novanta. Be' in questa casa abbandonata e alquanto malridotta, durante la notte vi si fanno messe sataniche. Fuochi e candele e sacrifici. Alcuni miei amici che ci sono stati affermano di esserci entrati, ma dopo poco sono stati costretti ad uscire perchè un uomo, vecchio, forse il proprietario, li inseguiva con un rastello in metallo. Vi ci hanno trovato dentro, i carabinieri, un gatto appeso con un chiodo al muro, con l'osso del collo storto.
Non fa paura, credo. Questa però è la cosa che più intimoriva ai vecchi tempi... Neanche poi tanto vecchi!
Me ne farò raccontare un po', magari riesco a trovare di meglio! :)
nn dirmi che te lo stavi programmando per le festività di questo fine ssettimana!!
non so perchè ma meglio rispondere di no.......nn lo so perchè ma una domanda fatta da una streghetta "dolce" ma "misteriosa" non fa per me....dopo conoscendoti mi farai sottoscrivere uno dei tuoi soliti contratti stile vanna marchi...ti conosco.......questa è la prima possibilità .....la seconda possibilità : t'hanno invitata ad un falò e non sai che storia raccontare e ti vuoi avvantaggiare.....hmmmm no no nah nah! queste cose non si fanno! yeesh vai a fare i compiti subito!!!
(risposta da addormentato)
buona giornata!!!
prenoto e poi ti racconto
(sennò mi scordo...)
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Nell'86 quando ero militare e mi mettevano di guardia per una settimana nella base missilistica, di notte eravamo sempre svegli perché quando veniva il turno, dovevamo montare di guardia per 2ore.
E allora si stava nella camerata al buio, e illuminati solo da una lampada sulla scrivania.
La casetta dove dormivamo, andavamo al bagno e mangiavamo, era un piccolo edificio sperduto nella campagna ravennate. Si, c'era la recinzione con le torrette di guardia, ma al buio in campagna, c'è sempre una situazione spettrale, buia e con nebbia.
E allora spesso si raccontavano storie di fantasmi o leggende metropolitane.
Una volta, un calabrese, raccontò una storia che impressionò molto...
"ai tempi del 1900, un uomo povero, capitò nella villa di una nobildonna locale perché morì e dal paese andavano a renderle omaggio sul letto di morte.
Questo uomo povero, senza lavoro e con debiti...adocchiò un anello di diamanti al dito della morta.
Allora gli venne l'idea di aspettare nascosto nella villa,che fossero andati tutti via...per rubarle l'anello prezioso.
Quando andarono via, lui al buio uscì e andò dalla morta.
Provò a sfilare l'anello...ma non veniva via. Era molto incastrato.
Notò che la nobildonna, aveva nelle dita altri anelli di valore, e per non perder tempo, in preda alla fretta e alla paura di essere scoperto, prese un coltello grande e amputò la mano della vecchia!
La mise nel sacco, e scappò.
Dopo qualche anno....ci fu una festa in un paese vicino, e l'uomo ci andò.
Però fece tardi, e perse la corriera per tornare al paese.
Quindi decise di farsela a piedi al buio per 4 km circa.
Mentre camminava, vide una bella carrozza trainata da un cocchiere come si usava molti anni prima.
La carrozza si fermò, e si aprì la porta.
Si affacciò una signora anziana e domandò all'uomo...
"mi scusi buon uomo, mi saprebbe dire dove porta questa strada?"
e lui..."porta a San Giovanni in Fiore"...un paesetto a 3 km da qui...
"ah grazie (rispose la signora) ma ....mi tolga una curiosità ....
lei cosa ci fa a quest'ora in giro per strada da solo?"
e lui: "ho perso la corriera signora. Ma mi dica....che ore sono?"
Allora la signora alzò il braccio per vedere l'orologio, ma si accorse che.....era monca!
Quindi sbarrò gli occhi, si guardò il polso monco e urlò....
"ahhhh la mano!!!!! La mia MANOOOOO!!!!!
Chi l'ha presa????
SEI STATO TUUUU?????"
..................
al momento del "sei stato tu?" quello che raccontava la storiella, scosse violentemente il braccio di uno di noi che lo stava ascoltando a bocca aperta...
e questo fece un urlo..<.AAAAAAAAAAAHHHHH!!!!!!!!!!!!!>
io mi contorsi dal ridere...ma devo dire che l'urlo del "sei stato tu??" insieme all'urlo dell'altro....mi fece venire i brividi addosso....
brrrrrrrrrrrrrrrrrrrr