Mi è stato detto, giorni fa. No, non era una frase detta così, per dire. Non aveva una finalità ironica.
Era una "critica".
"Dovresti leggere più libri".
"Ma li leggo, professoressa, i libri..."
Come posso rimanere impassibile? Come posso non lasciarmi sfiduciare? A me viene voglia di mollare tutto.
Update:@Specchio: La ritengo un'insegnante valida perché mi è parsa molto preparata, e soprattutto, aperta al dialogo; almeno questa è stata la mia impressione, solo quest'anno l'abbiamo conosciuta. Sarà che sono molto interessata alle materie, ma non mi perdo una sola parola delle sue spiegazioni. Non credo di pormi in maniera saccente e\o arrogante nei suoi confronti, anzi: lei stessa disse a mia madre che inizialmente mi aveva preso per una ragazza timida, e che poi, a poco a poco, avevo iniziato a "sciogliermi" e ad intervenire durante le sue lezioni: è che in genere preferisco non esprimermi, a meno che non ritenga di avere qualcosa di sensato da dire; per lo più me ne sto in silenzio, e ascolto.
Avendomi selezionata per un concorso di filosofia, qualche giorno fa la professoressa mi propose di fare un colloquio che verteva sulla Politica, sull'idea di Stato eccetera, in modo che potessi avere più elementi per poter svolgere la prova, che si basava appunto
Update 3:Poi le ho chiesto di consigliarmi qualche libro a sfondo politico, perché il tema mi affascinava, ma non sapevo da dove cominciare. E lei mi ha consigliato di affidarmi alla bibliografia sul retro del testo di storia. Ci sono rimasta nuovamente male, perché mi aspettavo che mi citasse qualche titolo. Ma ho cercato di non darlo a vedere. Poi, alla fine, ha soggiunto: "Comunque non credere di poter vincere, partecipi solo per svago, non ti illudere". Ma io non avevo mai pensato nulla del genere... né avevo accennato ad un'eventuale vittoria! Anzi, era la prima volta in cui mi fossi messa in gioco, partecipando ad una sorta di "gara". Perché non sono una persona competitiva, e le gare, l'ho sempre pensato, non fanno per me.
Copyright © 2024 1QUIZZ.COM - All rights reserved.
Answers & Comments
Verified answer
Spero (vivamente) che abbia solo voluto spronarti, in maniera forse brutale, ad abbandonare le citazioni (dici che citavi "spesso" Gaber e De André), interpretando erroneamente, come purtroppo fanno molti, il tuo continuo rimando a questi autori come una mancanza di pensiero tuo proprio.
Lo spero, perché l'altra ipotesi (che si sia solo sentita punta sul vivo per non conoscere neppure una parola delle tue citazioni, e per esser messa di fronte alla sua ignoranza) sarebbe davvero troppo triste e sconfortante.
P.s.: in base a quali criteri la reputavi un'insegnante validissima? Conoscere a menadito ciò che si insegna (nel suo caso, la storia e la filosofia) non rende un insegnante valido.
Liquidare come "baggianate" le tue letture, che presumo lei conosca, mi dà veramente molto da pensare, come pure il suo volerti dissuadere ad approfondire le idee di chi si discosta dal gregge.
Mi dispiace molto che le sue parole abbiano avuto questo effetto su di te. E capisco anche che alla tua età l'apprezzamento e il riconoscimento siano importantissimi, e che ora tu non abbia il distacco necessario a ridimensionare il tutto.
Continua a leggere (i libri e il libro del mondo), ad ascoltare musica, a difendere i tuoi gusti e le tue inclinazioni.
Naturalmente sto a quanto scrivi: non ho assistito al vostro dialogo e quindi non so in che maniera tu ti sia posta nei suoi confronti: perché se ha percepito arroganza, saccenza, volontà di prevaricare e di esibire le tue conoscenze, è anche possibile che abbia solo voluto tentare, in modo un po' maldestro, di ridimensionare le tue ostentate sicurezze. Chieditelo.
In ogni caso, un insegnante deve fornire tutti gli strumenti atti a consentire di spiccare il volo, e non tentare di spezzare ali.
Ti ha selezionata lei per il concorso? Quindi ti tiene in buona considerazione. Guarda ai fatti.
Quanto alla sua frase infelice: "Non credere di poter vincere, partecipi solo per svago, non ti illudere": o ti detesta e non ne fa mistero (ma non ti avrebbe scelta), o davvero non vuole, conoscendo la tua sensibilità, che tu possa restarci male in caso di non vittoria... Ma a me il tutto fa pensare che fosse realmente infastidita.
Concentrati, più che su di lei e sull'opinione che ha di te, su te stessa, sulle tue reazioni, sul tuo desiderio di mollare di fronte a delle critiche (fondate o meno). Comprendo che sia una figura di riferimento importante per ruolo e autorevolezza, ma non dare a lei e alle sue parole un'importanza spropositata. Pensa, invece, alle radici del tuo sentirti sfiduciata (che non affondano, non possono affondare, nelle parole di un'estranea).
Ciao ;-)
Se tra te ed un insegnante c'e' una reciproca stima, puo' accadere che, vista la confidenza in atto, lui/lei si senta in diritto di esprimere un'opinione sul tuo modo di essere.
Quando questo accade, in genere e' un buon segno, vuol dire che desidera darti una proposta, per stare meglio e magari ampliare la tua conoscenza.
Ritengo pero', che quel che esprimono gli altri, persino un fidanzato, un fratello, un amico; rimane tuttavia una personale opinione che deve entrare nella nostra vita in punta di piedi, per non disturbare, ne lo stato di veglia e neanche quello del sonno.
Ciao,
e tu molleresti tutto, per una frase, quantunque di critica , detta da una prof ? Lo sai quante prof , si presentano a scuola, con i problemi della notte appena trascorsa e quelli di famiglia ? Io ti dico che non devi lasciarti sfiduciare, e se hai problemi nell' esprimerti, sforzati a casa, a trovare modi di più semplici di linguaggio. ORA LEGGO TUOI DETTAGLI, quindi quello che ti ho detto prima non considerarlo, quando ho fatto riferimento alla difficoltà di esprimerti ( tu non lo avevi specificato ).
Ciao rocco b.
perchè è l. a. natura stessa che produce i suoi figli, gay o non gay che siano. Puoi dire che non ti piacciono, anche criticarli, ma non rispettarli diventa bestiale e soprattutto da ignoranti, sono persone come noi, che giudicano e giudicabili come noi, ma insultarli di essere contronatura è molto diverso...
ciao,
il problema degli insegnanti come il tuo è che non sanno fare il loro mestiere, devono formarti non cambiarti, il suo è e resta solo un parere personale.
beh questa frase la dice tutta su questa persona ""Comunque non credere di poter vincere, partecipi solo per svago, non ti illudere".
lasciala perdere
Non ha tutti i torti, mai fare riferimento su fatti accaduti da voce altrui. Sebbene queste figure possano essere di esempio, sicuramente non ragionano con la tua testa.
Si vede che la prof non ha orecchio musicale. Ahi ahi ahi persona triste ;)
-------------
Qualsiasi cosa sviluppi il sapere di un uomo è da considerarsi cultura. Non solo libri, quindi.
Non si capisce se lei abbia un' ironia amara con un tentativo maldestro di spronarti al meglio oppure se sfoggia una presunta superiorità.
Anch'io amo ascoltare i cantautori, E PENSA CHE LA MIA PASSIONE PER ESSI è NATA PROPRIO QUANDO FREQUENTAVO LE SCUOLE SUPERIORI!
Infatti in quel periodo andavano forti alcuni che direi che hanno segnato la storia della musica d'autore italiana, forse la prof voleva incoraggiarti a leggere di più, o forse a lei non piace ascolt<re i cantautori.
Non averne a male per la critica che ti è stata mossa, sforzati di assolvere al meglio i tuoi compiti di scuola e continua ad ascoltare i tuoi cantautori, a proposito molti di essi sono professori, questo lo puoi rammentare alla tua insegnante.
Insegnante di cosa? Insegna il lancio dei coriandoli?
Alcuni cantautori dovrebbero farli studiare , no criticarli, o criticare chi li ascolta.
----
Io non so cosa leggi, ma una professoressa non dovrebbe dire a prescindere certe cose.
Non stai leggendo o ascoltando zio paperone, ma persone che hanno fatto la storia musicale e letteraria dell'Italia.
Vista da fuori mi dispiace innanzi tutto che tu ci sia rimasta male non penso te lo meriti dopotutto hai dato che hai solo dato una tua opinione
Poi non so forse è possibile che lei si aspettasse una risposta diversa? magari lei si aspettava qualcosa di totalmente diverso.. non so bene cosa ti abbia chiesto.. ed il concetto di Stato penso che sia una cosa molto generica
effettivamente al consiglio di leggere libri diversi quello che traspare è che quel che hai detto fosse totalmente sbagliato e infantile e questo non posso aiutarti purtroppo non conosco ne De André ne Gaber ma almeno hai la possibilità di confrontarti... ripensa a dialogo e a quello che hai detto.. ti sembra insensato? o sotto un punto di vista sbagliato? non so.. è quello che mi viene in mente da dirti per auto-confrontarti..
inoltre non vederla come una afflizione quel dialogo ma guardalo come una possibilità di crescita, se quello che voleva far apparire la prof era metterti soggezione e timore può essere la prof preferita quanto ti pare ma dopotutto siete li per imparare
inoltre dove è il problema? si può sempre rimediare se come hai detto te non ti senti molto preparata puoi sempre informarti su internet e quindi cercare libri che parlano di ciò ma fallo solo se interessa a te non farlo per fare piacere alla prof fallo se ti interessa davvero per te