E' davvero possibile non aspettarsi nulla, non nutrire alcuna aspettativa, parlare sempre in termini di presente e mai di futuro? Ad esempio, concepire un amore in corso esente dalla dimensione temporale futura, essere pienamente consapevoli che "panta rei", e che prima o poi anche il nostro amore, così potente, dovrà finire.
Quando amiamo qualcuno, dovrebbero essere implicitamente racchiusi dentro di noi la speranza, e il desiderio che la nostra relazione sia duratura. Come si fa a parlare d'amore se si esclude l'idea che possa durare - non dico per sempre - ma almeno il più a lungo possibile? Sento spesso dire: "Non perdere di vista il fatto che le persone sono di passaggio, che prima o poi tutti se ne andranno, che ogni cosa ha una sua fine, anche la più bella. Impara a non aspettarti nulla." Ma, mi chiedo, è umanamente possibile? Tale assunto può essere veritiero e applicabile anche in campo sentimentale?
E, se anche ciò fosse possibile, non sarebbe un "vivere a metà"?
Ispirata da una conversazione con uno sconosciuto (strano, ma vero).
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“Vi sono uomini simili a destini, che portano seco quei destini come portano se stessi. E come vorrebbero riposarsi dal peso di se stessi! (...) Attendono, guardano a tutto quel che accade loro intorno. Ma nessuno viene a loro, nemmeno con un millesimo di dolore o di passione; nessuno indovina fino a che punto stiano attendendo.
Finalmente, finalmente essi comprendono la propria esperienza della vita: apprendono a non attendere più". (Nietzsche)
Per quel che mi riguarda, è l'unica vita reale e possibile.
Ed è l'unica che mi auguro di essere capace di vivere.
Non è un vivere a metà. Credo che vivere a metà sia non essere immersi nel presente, ma essere proiettati nel futuro o rivolti a un passato morto, e pertanto inesistente.
Si vive il presente e il presente soltanto. C’è ben poco da dire o da fare: non si tratta che di accettarlo.
Assurdo come il pensiero certo della morte non riesca a tenerci sempre vigili e attenti.
E' lo stesso per quel che riguarda i sentimenti.
Tempo fa posi una domanda qui su Answers, citando dei versi di De André dalla canzone "Se ti tagliassero a pezzetti": “Ho assaggiato le tue labbra di miele rosso rosso, ti ho detto: - Dammi quello che vuoi, io, quel che posso".
Chiedevo, come te, se fosse possibile parlar d'amore senza prometterlo.
Ti riporto le parole di Maral, che condivido pienamente:
"In realtà è sempre quello che si può dare che si dà in virtù dell'amore, è se non si ama o si ama poco che si dà quello che si vuole. C'è chi può poco e chi può molto, ma se si dà tutto ciò che si può non c'è amore più grande.
L'amore vive sempre e solo del suo presente".
Lo sai che e' un' esistenza di merd+, e' inutile girarci intorno.
Ciao ;-)
Di questi tempi è difficile parlare di futuro, ecco perchè molte persone vivono alla giornata.
In fondo, ci sono delle buone ragioni generali, per stare accorti e guardinghi curandosi di fare un piccolo passo alla volta.
Brutta perche la felicota vonsiste anche nel pianificare il futuro e nell attesa di cose belle da fare in futuro come i piani per la domenica o la felicita di prepararsi per andare alla festa tanto attesa.. ma se nn ci si aspetta nulla si e privi di ambizioni e la vita sara vista come grigia.. ha di positivo solo che nn avrai molte delusioni perche nn si pretende nulla ma le delusioni fanno parte della vita e viverla fino in fondo e anche questo.. la vita e una sola!!!