"Partendosi di là e andando tre giornate verso levante, l'uomo si trova a Diomira, città con sessanta cupole d'argento, statue in bronzo di tutti gli dei, vie lastricate in stagno, un teatro di cristallo, un gallo d'oro che canta ogni mattina su una torre".
"All'uomo che cavalca lungamente per terreni selvatici viene desiderio d'una città. Finalmente giunge a Isidora, città dove i palazzi hanno scale a chiocciola incrostate di chiocciole marine, dove si fabbricano a regola d'arte cannocchiali e violini, dove quando il forestiero è incerto tra due donne ne incontra sempre una terza, dove le lotte dei galli degenerano in risse sangunose tra gli scommettitori".
"Finalmente il viaggio conduce alla città di Tamara. Ci si addentra per vie fitte d'insegne che sporgono dai muri. L'occhio non vede cose, ma figure di cose che significano altre cose: la tenaglia indica la casa del cavadenti, il boccale la taverna, le alabarde il corpo di guardia, la stadera l'erbivendola".
E' una città immaginaria, ma la Macondo di "Cent' anni di solitudine" è davvero il luogo più incantevole ed incantato che nella mia "carriera" di lettrice abbia mai incontrato.
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Le città di Le città invisibili di Italo Calvino.
"Partendosi di là e andando tre giornate verso levante, l'uomo si trova a Diomira, città con sessanta cupole d'argento, statue in bronzo di tutti gli dei, vie lastricate in stagno, un teatro di cristallo, un gallo d'oro che canta ogni mattina su una torre".
"All'uomo che cavalca lungamente per terreni selvatici viene desiderio d'una città. Finalmente giunge a Isidora, città dove i palazzi hanno scale a chiocciola incrostate di chiocciole marine, dove si fabbricano a regola d'arte cannocchiali e violini, dove quando il forestiero è incerto tra due donne ne incontra sempre una terza, dove le lotte dei galli degenerano in risse sangunose tra gli scommettitori".
"Finalmente il viaggio conduce alla città di Tamara. Ci si addentra per vie fitte d'insegne che sporgono dai muri. L'occhio non vede cose, ma figure di cose che significano altre cose: la tenaglia indica la casa del cavadenti, il boccale la taverna, le alabarde il corpo di guardia, la stadera l'erbivendola".
E così via in un meraviglioso viaggio.
Da milanese non posso non citare Manzoni e la Milano dei Promessi sposi, con annesso l'Adda e Lecco e Pescarenico. Bellissime atmosfere.
Praga nel bellissimo "Praga magica" di Angelo Maria Ripellino.
E' stato definito un saggio - romanzo. E' come una alternativa guida della città raccontata e ripercorsa da un poeta.
Concordo con la città senza nome di Calvino ma anche la Barcellona raccontata da Zafon ne "l'ombra del vento" e "il gioco dell'angelo".
E' una città immaginaria, ma la Macondo di "Cent' anni di solitudine" è davvero il luogo più incantevole ed incantato che nella mia "carriera" di lettrice abbia mai incontrato.
la città senza nome ne "Se una notte d'inverno un viaggiatore" di Italo Calvino!
Lothlorien del signore degli anelli... sublime... la descrizione di Tolkien fa commuovere dalla bellezza... altro che pandora di avatar :P
ecco come la descrive con gli occhi di Frodo:
“…Gli sembrava di essere volato giù da un’alta finestra aperta su un mondo svanito. La luce in cui era immerso non aveva nomi nella sua lingua. Tutto ciò che vedeva era armonioso, ma i contorni parevano al tempo stesso precisi, come se concepiti e disegnati al momento in cui gli venivano scoperti glio occhi, ed antichi, come se fossero esistiti da sempre. Non vedeva colori ignoti al suo sguardo, ma qui l’oro ed il bianco, il blu ed il verde erano freschi ed acuti, e gli pareva di percepirli per la prima volta e di creare per essi nomi nuovi e meravigliosi. Nessun cuore avrebbe mai potuto qui d’inverno rimpiangere l’estate o la primavera. Né difetto, né malattia, né deformità su tutto ciò che cresceva sulla terra. A Lòrien non vi era alcuna macchia…”
La Roma di d'Annunzio, nel Piacere. Ormai diventata capitale da quasi un ventennio viene descritta come una città attiva e viva attraverso un ceto sociale alto. Anche non essendo stato a Roma questo libro mi ha fatto apprezzare molto la città , ritraendola nei suoi punti di vista quotidiani delle piazze e delle fontane, anziché dei soliti monumenti storici.
Coruscant (star wars)
Parigi in particolare il quartiere di Belleville attraverso il ciclo dei Malaussene di Pennac.