Sto al 4° anno di liceo classico e la maggior parte degli studenti, compreso il mio professore di latino e greco, snobbano la facoltà universitaria di lettere (classiche o moderne) perché dà meno possibilità di lavoro rispetto a ingegneria ed altre facoltà. Io non sono d'accordo con loro, voi che pensate? E' accaduto anche a voi?
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Answers & Comments
Secondo me, sono stupidaggini.
Premesso che sicuramente oggi c'è crisi e un lavoro si fa fatica a trovarlo, se ti sbatti e ti dai da fare puoi costruirti un futuro con qualunque laurea.
Se ti iscrivi a lettere perché vuoi lavorare in una casa editrice e nel frattempo ti impegni per scrivere, recensire, editare il più possibile, ti posso assicurare che ai colloqui la lista sterminata di persoe/riviste con cui hai collaborato ha altrettanto peso di un 110 e lode.
Che non dia molti sbocchi sul mercato del lavoro è indubbiamente vero. Ed è anche diffusa l'idea (molto più opinabile) che si tratti di una laurea poco impegnativa e quindi alla portata anche di menti non eccelse. E, riguardo al tuo docente, c'è da dire che per molti di essi (soprattutto uomini) l'insegnamento a scuola è un ripiego ad altre aspirazioni, e la sua posizione può essere dettata da questo.
Però personalmente ritengo che l'interesse verso certe materie e le proprie inclinazioni personali siano un criterio di scelta da valutare ALMENO quanto quello degli sbocchi lavorativi. Ci sono facoltà (ingegneria in primis, ma in misura minore anche medicina, economia e giurisprudenza) a cui molti si iscrivono senza avere un interesse reale per quelle materie, ma solo perché spinti dall'idea di trovare dopo facilmente lavoro, magari anche redditizio e prestigioso. E così capita che molti non si laureino, o cambino facoltà, oppure ci mettano tantissimo per laurearsi peraltro con votazioni non particolarmente buone. Se ci si rende conto che probabilmente si diventerà uno di questi iscrivendosi a queste facoltà solo perché molto richieste dal mercato, forse è meglio dare retta alle proprie inclinazioni personali.
Trovo però molto poco sensato che persone che si sono iscritte al liceo classico ambiscano così tanto a fare ingegneria, ma anche altre facoltà di impostazione prevalentemente scientifica. Avendo quella prospettiva, è molto meglio non perdere tempo ed iscriversi al liceo scientifico, se non addirittura ad un istituto tecnologico. Però c'è chi crede ancora ciecamente alla storia della "forma mentis"... In ogni caso, potresti replicare loro che, senza la facoltà di lettere, neanche loro avrebbero potuto frequentare il liceo classico ;) ...
Non è vero che tutti snobbano la facoltà di lettere. Si chiama mania di persecuzione. Chi la disprezza, la disprezza per i soliti ben noti e ben argomentati motivi, dimenticando di riconoscere che quei motivi non sono sempre veri. Se uno dovesse dire tutta la verità su qualcosa, non riuscirebbe mai ad esprimere un concetto. Per dire qualche verità bisogna rinuciare a dire tutta la verità. Conosco troppi ingegneri mediocri e troppi ingegneri che fanno la fame lo stesso. Ingegneria non li ha salvati. Non posso consigliare ingegneria a tutti. Quando finiscono a lavorare in un call-center di Sky, il laureato in ingegneria e il laureato in lettere devono entrambi imparare la stessa lezione: che quello che studi non diventa quasi mai il lavoro che fai.
Perché quei "tutti" hanno bisogno di sentirsi superiori, sentono invece di affrontare una facoltà nettamente migliore che possa offir loro un lavoro più dignitoso dell'insegnante. Ogni facoltà comunque ha le sue difficoltà, ha le sue materie interessanti e tutte richiedono un certo impegno.
Lascia pure sparlare questa gente frustrata, troverai sempre nella tua strada persone arroganti...io sono sempre dell'idea che studiare qualcosa che ti interessi e piaccia non sia mai sbagliato...
Gente che dice ai laureati in giurisprudenza che saranno disoccupati, e che accosta compulsivamente quanto stranamente lauree letterarie a quelle giuridiche (non se spiega davvero, al massimo posso capire giurisprudenza/economia), e poi viene fuori che fa scienze della comunicazione...eh nulla. Solo molto ridere. No scusate eh se me intrometto ma non sto a resiste.
Quanto a Lettere: è ovvio che non è una facoltà pensata per le imprese, ma c'é la strada dell'insegnamento, del giornalismo, delle risorse umane in qualche azienda. Sono scelte da fare per passione, ma io non snobbo lettere: il patrimonio umanistico e letterario è molto importante, non c'é niente da snobbare. Non capisco davvero.
Devi vedere tu se te la senti di fare lettere per inseguire una strada precisa (che so hai la passione per insegnare al liceo) oppure sei disposta, ad esempio, a studiare altro e coltivare questa tua passione per la letteratura e l'umanistica in genere per conto tuo.
Allora il problema che lettere sia snobbato non riguarda la quantità o la qualità di studio , semplicemente il suo approccio alle materie troppo teorico e una scarsa probabilità di lavoro.Inoltre sinceramente a farti il ***** tanto per cinque anni a studiare Apuleio , Cicerone , Lucrezio e Orazio fai giurisprudenza se ti piace studiare in modo mnemonico e almeno hai una prospettiva di lavoro migliore. Pensa che io in un futuro vorrei laurearmi in lettere per hobby perche' amo la letteratura e amo tradurre pero so che concretamente non mi da nulla.
serve a un tubo ai fini del lavoro, al massimo puoi insegnare; oppure la fai per te e per lavoro fai altra strada, cosa che va benissimo.
E' uno dei tanti, effettivi ed inevitabili segnali del nostro tempo. Immagino che tu non viva esattamente fuori dal mondo, anche se per ora sei ancora (giustamente) un beato studente liceale, quindi voglio sperare che tu abbia almeno sentito parlare dell'urgente ed attualissimo concetto della "spendibilità reale" delle varie e specifiche Lauree. Eh sì, ormai da svariati anni, complici la cronica carenza dei posti di lavoro e la conseguente, dilagante ed inarrestabile disoccupazione (discorso che riguarda direttamente pure le/i laureate/i), prima di scegliere a cuor leggero ed in ragione delle proprie inclinazioni personali una "certa" quale Facoltà, è di sicuro indispensabile analizzare i reali sbocchi lavorativi che l'eventuale, futura Laurea potrà tangibilmente offrire. In tal senso, il mercato concreto professionale ha fornito già molto tempo le sue risposte. Sono le Facoltà ad indirizzo tecnico, tecnologico e scientifico ad offrire le maggiori, effettive e più sollecite occupazioni post-laurea. Quelle cosiddette umanistiche (Lettere al primo posto) sono praticamente scartate a priori dalla quasi totalità dei giovani. Nel 90% dei casi si rischia seriamente di finire tout - court disoccupati, o, nel migliore dei casi, sottoccupati. Quindi, non si tratta affatto di disprezzare tali Facoltà, ma di eseguire un ragionamento obbligato.
Lo sanno anche i sassi che lettere non da lavoro, né in questo periodaccio né in nessun altro periodo. E non è un argomento sul quale si possono avere opinioni, è così e basta. Basta con le càzzate
Gli darai ragione quando ti romperai il muso contro il solido muro della disoccupazione.