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Premesso che molte volte si deve accettare e svolgere un'attività spiacevole ed ingrata per necessità (ossia, in qualche modo si deve pur sbarcare il lunario), oggi come oggi, in ragione della Crisi socio-economica, della disoccupazione imperante e della preparazione scolastica carente (i nostri giovani si trovano spesso in grave difficoltà qualora cerchino fortuna all'Estero), si guarda con ancor maggiore disprezzo e sospetto colui/che si lamenta del proprio lavoro. In effetti, ottenerlo non è affatto semplice .... ragione per cui bisogna tenerlo stretto ed in grande considerazione. Del resto, se davvero l'occupazione non piace, non bisogna disperare. Spesso e volentieri il futuro riserva improvvise sorprese, dunque con il passare del tempo si può trovare l'occasione giusta per migliorare la situazione professionale.

Il lavoro oramai è diventato come sesso: se non ami la persona cui lo fai, lo fai ugualmente. Quasi per necessità. Per una soddisfazione. Da una parte svuoti le pallè, dall'altra stipendio depositato in banca.

Magari non è obbligatorio amarlo ma è "obbligatorio"/necessario apprezzarlo e molte persone a volte non riescono a distinguere le due cose.

sì, quello è uno dei motivi. specie se sei uno statale