L'uomo vittima al cospetto di altri uomini automi senza che tra di essi ci sia alcun riconoscimento di uguaglianza.
Più ancora, è miseria morale e intellettuale.
Durezza, insensibilità.
C'è qualcosa che rasenta l'orrore, nei cavilli burocratici, ed è la spersonalizzazione dell'individuo.
E' proprio questo che fa della burocrazia una tirannia.
Peggio, un totalitarismo.
Persino negli strumenti dei burocrati s'annida il male; e quegli oggetti, più vivi degli uomini che ne fanno uso, ne avvertono la pena, e se ne dolgono.
"Ho conosciuto l'inesorabile tristezza delle matite
in fila nelle loro scatole, la pena del tampone e del fermacarte,
l'infelicità dei contenitori e della colla gelatinosa,
la desolazione di immacolati bagni pubblici.
Solitaria sala d'attesa, un bagno con lavabo, un quadro
d'interruttori,
l'inalterabile pathos del catino e della brocca,
il rituale del multigrafo, della graffa, della virgola,
l'incessante duplicazione di vite e di oggetti.
E ho visto polvere setacciarsi dai muri delle istituzioni,
più fine che polvere di grano, più venefica che silicio,
lungo interminabili pomeriggi di tedio,
posarsi sopra unghie e delicate sopracciglia,
dando smalto a pallidi capelli, a duplicati volti grigi
E non puoi neanche presentare una lamentela o una rimostranza xchè viene anchessa risucchiata nel vortice della burocrazia...
Alla fine ci si stupisce perchè la gente fa tutto "in nero" senza mettersi in regola con le carte o se fa scenate davanti all'ennesimo sportello che gli dice che non è di sua competenza...
Che siamo noi?!?! Uomini o burattini??!
O come quelle cavie da laboratorio che fanno girare nel labirinto che, però non ha una via d'uscita?!?!?!
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Sì.
Tirannia, solitudine, desolazione.
L'uomo vittima al cospetto di altri uomini automi senza che tra di essi ci sia alcun riconoscimento di uguaglianza.
Più ancora, è miseria morale e intellettuale.
Durezza, insensibilità.
C'è qualcosa che rasenta l'orrore, nei cavilli burocratici, ed è la spersonalizzazione dell'individuo.
E' proprio questo che fa della burocrazia una tirannia.
Peggio, un totalitarismo.
Persino negli strumenti dei burocrati s'annida il male; e quegli oggetti, più vivi degli uomini che ne fanno uso, ne avvertono la pena, e se ne dolgono.
"Ho conosciuto l'inesorabile tristezza delle matite
in fila nelle loro scatole, la pena del tampone e del fermacarte,
l'infelicità dei contenitori e della colla gelatinosa,
la desolazione di immacolati bagni pubblici.
Solitaria sala d'attesa, un bagno con lavabo, un quadro
d'interruttori,
l'inalterabile pathos del catino e della brocca,
il rituale del multigrafo, della graffa, della virgola,
l'incessante duplicazione di vite e di oggetti.
E ho visto polvere setacciarsi dai muri delle istituzioni,
più fine che polvere di grano, più venefica che silicio,
lungo interminabili pomeriggi di tedio,
posarsi sopra unghie e delicate sopracciglia,
dando smalto a pallidi capelli, a duplicati volti grigi
e convenzionali".
(Doglia, Theodore Roethke).
Quanta ragione in queste poche parole!!!
E non puoi neanche presentare una lamentela o una rimostranza xchè viene anchessa risucchiata nel vortice della burocrazia...
Alla fine ci si stupisce perchè la gente fa tutto "in nero" senza mettersi in regola con le carte o se fa scenate davanti all'ennesimo sportello che gli dice che non è di sua competenza...
Che siamo noi?!?! Uomini o burattini??!
O come quelle cavie da laboratorio che fanno girare nel labirinto che, però non ha una via d'uscita?!?!?!
:O)
Bibi