Alcuni millenni p.e.v. la matematica e l'astronomia si svilupparono nelle culture dell'Africa mediterranea e del vicino e medio Oriente (Egitto, Mesopotamia, probabilmente India, qualcosa anche in Fenicia) e tale sviluppo è evidente nella precisione relativa dei loro calendari e nell'abilità architettonica di quei popoli.
(Parlando di calendari, anche quello di Coligny è abbastanza preciso - un anno è composto di 355 giorni se non sbaglio - ma non si sa molto altro in merito).
Se posso spendere altre due parole sugli egizi in particolare (en passant, sono considerati uno dei popoli più religiosi della Storia), ammiro il modo in cui sono riusciti a bonificare zone paludose e coltivare i campi mediante ingegnose reti idriche, non dev'essere stato un pic-nic con gli strumenti disponibili all'epoca.
La matematica viene poi ripresa e approfondita in seno alla cultura ellenica. Cosa che tutti abbiamo studiato a scuola. Nascono anche altre scuole di pensiero, inerenti la filosofia e l'arte dell'oratoria.
La medicina... è un discorso complesso, ogni popolo aveva i suoi rimedi medici più o meno azzeccati, ma si sono sempre basati su verifiche empiriche più o meno attendibili. Penso che si possa parlare di scienza medica veramente efficace solo con le scoperte degli ultimi 2 secoli, anche se, come forse ha detto qualcuno prima di me, gli arabi già ai tempi delle crociate annoveravano scienziati molto capaci e medici senz'altro migliori di quelli europei, che pretendevano di spiegare le malattie tirando in ballo i demoni e spiegando alla gente che non doveva lavarsi.
L'arte in sé è un concetto un po' vago, dal momento che praticamente da sempre l'Uomo cerca di esprimersi attraverso composizioni grafiche o scultoree o di altro tipo ancora, che oggi noi definiamo "arte", ma non sappiamo se all'epoca fosse considerata tale. (Una piccola curiosità OT ma non troppo: il flauto più antico del mondo ha 35.000 anni. http://arteesalute.blogosfere.it/2009/06/e-il-flau... Non sappiamo però a che scopo fosse usato.)
PS: non ho scritto niente sul'India perché non sono ferrata sull'argomento, ma se non sbaglio i nostri numeri, che chiamiamo impropriamente "arabi", vengono dall'India. Quanto alla scienza araba dei sec X-XIII, non penso sia spuntata fuori dal nulla, penso che gli arabi di quell'epoca fossero i degni eredi del loro background geografico-culturale.
A proposito della Cina, confermo che fossero molto avanzati tecnologicamente (hanno inventato la carta e la stampa a caratteri mobili con un tale anticipo su noi europei che dovremo andare a nasconderci, inoltre sarà una sciocchezza ma nel II° sec p.e.v. avevano già la balestra!). Non ho parlato della Cina perché tu hai chiesto "in quali contesti religiosi" e io non so dirti come fosse effettivamente gestita la religione in Cina, c'erano delle dottrine ufficiali - Taoismo soprattutto, molto prima che il Buddismo arrivasse dall'India - ma non so in che misura le si possa ritenere religioni, né in che misura fossero condivise dalla maggior parte del popolo, che in un periodo precedente era stato dedito al culto degli antenati (che non è mai davvero scomparso). Ma forse in definitiva il popolo non ha molta voce in capitolo, se si sta parlando di innovazioni scientifiche.
PPS: mi trovo completamente d'accordo con l'affermazione di Faber.
durante il Paganesimo sono state gettate le basi della nostra cultura, poi censurata nei secoli bui del medioevo quando l'intera società nei più disparati campi era improntata interamente all'idea di una gerarchia simile a quella divina. Spesso troviamo scritto nei libri di storia che gli amanuensi salvaguardarono un enorme bagaglio culturale che altrimenti sarebbe andato perduto, io farei attenzione a correre troppo.... i monaci mentre salvaguardavano si sono occupati anche di censurare. Ovviamente, essendomi io riferita all'età classica, credo che si debba analizzare il progresso con attenzione particolare rispetto ai mezzi tecnologici disponibili. Detta in soldoni oggi si fa prima a scoprire grazie ai progressi che proprio i nostri antenati hanno portato avanti.
J. Diamond sostiene che il successo delle civiltà europee, che hanno conquistato terre come l'America, l'Africa e l'Oceania, non è dovuto ad una loro presunta superiorità intellettuale. Gli europei non sono più intelligenti degli altri popoli, ma semplicemente hanno avuto la fortuna di vivere in un continente, l'Eurasia, le cui le condizioni ambientali hanno favorito lo sviluppo e la diffusione degli elementi che hanno contribuito in maniera determinante alla loro supremazia sugli altri popoli: le armi (e più in generale la tecnologia) e le malattie.
Armi, acciaio e malattie - Breve storia degli ultimi tredicimila anni (titolo originale Guns, germs and steel - The fates of human societies).
Il libro ha vinto il Premio Pulitzer per la saggistica nel 1998.
"contesti religiosi" e "progresso" sono 2 concetti che difficilmente si accomunano nella stessa frase, almeno nel mondo cristiano.
per quanto riguarda la scrittura nel medioevo molti frati trascrivevano e preservavano antiche opere, il problema è che modificavano e distruggevano anche quelle che non gli andavano a genio , per cui direi che non si tratta di un progresso.
per quanto riguarda la medicina e la scienza direi che la chiesa ha sempre offerto una buona dose di ostilità da quando la scienza è nata fino ai giorni nostri
per l'arte si dai dei progressi ci sono stati, ben incanalati dalla chiesa e con forti censure, ma ci sono stati
Se parli di religione monoteista allora i grandi progressi sono avvenuti dove essa non era presente. E' vero che in Europa fu la chiesa, ad un certo punto, a provvedere alla conoscenza ma questa è stata sempre soggetta ai dettami religiosi e ai dogmi. Vediamo il caso di Galileo e di tantissimi altri: il vero scienziato non contesta una teoria scientifica solo perchè contrasta la religione, ma sperimenta al fine di dimostrare o smentire. In Europa non c'è mai stato quest'approccio scientifico.
grazie ai Testimoni di Geova , che non accettano trasfuzioni , si è avuto un immenso passo in avanti nel campo della medicina che non prevede l' uso di sangue . Sempre più persone , anche non credenti infatti , chiedono di avere trattamenti senza l' uso di sangue , dato che : ci si rimette prima e non si corrono rischi di malattie ed altro .
E' proprio grazie a loro se la medicina ha fatto passi da ginagte in questa direzione e di conseguenza si possono sostenere le più disparate cure , anche oprazioni molto importanti ,come quelle a cuore aperto , senza l' uso di trasfuzioni .
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Alcuni millenni p.e.v. la matematica e l'astronomia si svilupparono nelle culture dell'Africa mediterranea e del vicino e medio Oriente (Egitto, Mesopotamia, probabilmente India, qualcosa anche in Fenicia) e tale sviluppo è evidente nella precisione relativa dei loro calendari e nell'abilità architettonica di quei popoli.
(Parlando di calendari, anche quello di Coligny è abbastanza preciso - un anno è composto di 355 giorni se non sbaglio - ma non si sa molto altro in merito).
Se posso spendere altre due parole sugli egizi in particolare (en passant, sono considerati uno dei popoli più religiosi della Storia), ammiro il modo in cui sono riusciti a bonificare zone paludose e coltivare i campi mediante ingegnose reti idriche, non dev'essere stato un pic-nic con gli strumenti disponibili all'epoca.
La matematica viene poi ripresa e approfondita in seno alla cultura ellenica. Cosa che tutti abbiamo studiato a scuola. Nascono anche altre scuole di pensiero, inerenti la filosofia e l'arte dell'oratoria.
La medicina... è un discorso complesso, ogni popolo aveva i suoi rimedi medici più o meno azzeccati, ma si sono sempre basati su verifiche empiriche più o meno attendibili. Penso che si possa parlare di scienza medica veramente efficace solo con le scoperte degli ultimi 2 secoli, anche se, come forse ha detto qualcuno prima di me, gli arabi già ai tempi delle crociate annoveravano scienziati molto capaci e medici senz'altro migliori di quelli europei, che pretendevano di spiegare le malattie tirando in ballo i demoni e spiegando alla gente che non doveva lavarsi.
L'arte in sé è un concetto un po' vago, dal momento che praticamente da sempre l'Uomo cerca di esprimersi attraverso composizioni grafiche o scultoree o di altro tipo ancora, che oggi noi definiamo "arte", ma non sappiamo se all'epoca fosse considerata tale. (Una piccola curiosità OT ma non troppo: il flauto più antico del mondo ha 35.000 anni. http://arteesalute.blogosfere.it/2009/06/e-il-flau... Non sappiamo però a che scopo fosse usato.)
PS: non ho scritto niente sul'India perché non sono ferrata sull'argomento, ma se non sbaglio i nostri numeri, che chiamiamo impropriamente "arabi", vengono dall'India. Quanto alla scienza araba dei sec X-XIII, non penso sia spuntata fuori dal nulla, penso che gli arabi di quell'epoca fossero i degni eredi del loro background geografico-culturale.
A proposito della Cina, confermo che fossero molto avanzati tecnologicamente (hanno inventato la carta e la stampa a caratteri mobili con un tale anticipo su noi europei che dovremo andare a nasconderci, inoltre sarà una sciocchezza ma nel II° sec p.e.v. avevano già la balestra!). Non ho parlato della Cina perché tu hai chiesto "in quali contesti religiosi" e io non so dirti come fosse effettivamente gestita la religione in Cina, c'erano delle dottrine ufficiali - Taoismo soprattutto, molto prima che il Buddismo arrivasse dall'India - ma non so in che misura le si possa ritenere religioni, né in che misura fossero condivise dalla maggior parte del popolo, che in un periodo precedente era stato dedito al culto degli antenati (che non è mai davvero scomparso). Ma forse in definitiva il popolo non ha molta voce in capitolo, se si sta parlando di innovazioni scientifiche.
PPS: mi trovo completamente d'accordo con l'affermazione di Faber.
durante il Paganesimo sono state gettate le basi della nostra cultura, poi censurata nei secoli bui del medioevo quando l'intera società nei più disparati campi era improntata interamente all'idea di una gerarchia simile a quella divina. Spesso troviamo scritto nei libri di storia che gli amanuensi salvaguardarono un enorme bagaglio culturale che altrimenti sarebbe andato perduto, io farei attenzione a correre troppo.... i monaci mentre salvaguardavano si sono occupati anche di censurare. Ovviamente, essendomi io riferita all'età classica, credo che si debba analizzare il progresso con attenzione particolare rispetto ai mezzi tecnologici disponibili. Detta in soldoni oggi si fa prima a scoprire grazie ai progressi che proprio i nostri antenati hanno portato avanti.
Ciao,
J. Diamond sostiene che il successo delle civiltà europee, che hanno conquistato terre come l'America, l'Africa e l'Oceania, non è dovuto ad una loro presunta superiorità intellettuale. Gli europei non sono più intelligenti degli altri popoli, ma semplicemente hanno avuto la fortuna di vivere in un continente, l'Eurasia, le cui le condizioni ambientali hanno favorito lo sviluppo e la diffusione degli elementi che hanno contribuito in maniera determinante alla loro supremazia sugli altri popoli: le armi (e più in generale la tecnologia) e le malattie.
Armi, acciaio e malattie - Breve storia degli ultimi tredicimila anni (titolo originale Guns, germs and steel - The fates of human societies).
Il libro ha vinto il Premio Pulitzer per la saggistica nel 1998.
"contesti religiosi" e "progresso" sono 2 concetti che difficilmente si accomunano nella stessa frase, almeno nel mondo cristiano.
per quanto riguarda la scrittura nel medioevo molti frati trascrivevano e preservavano antiche opere, il problema è che modificavano e distruggevano anche quelle che non gli andavano a genio , per cui direi che non si tratta di un progresso.
per quanto riguarda la medicina e la scienza direi che la chiesa ha sempre offerto una buona dose di ostilità da quando la scienza è nata fino ai giorni nostri
per l'arte si dai dei progressi ci sono stati, ben incanalati dalla chiesa e con forti censure, ma ci sono stati
Se parli di religione monoteista allora i grandi progressi sono avvenuti dove essa non era presente. E' vero che in Europa fu la chiesa, ad un certo punto, a provvedere alla conoscenza ma questa è stata sempre soggetta ai dettami religiosi e ai dogmi. Vediamo il caso di Galileo e di tantissimi altri: il vero scienziato non contesta una teoria scientifica solo perchè contrasta la religione, ma sperimenta al fine di dimostrare o smentire. In Europa non c'è mai stato quest'approccio scientifico.
Ciao ;-)
Concordo PienaMente con Faber
HoUnSorrisoPerTe ;-)
Un po' come chiedere " In quale salumificio è stata inventata la pastasciutta ?" ... Non trovi?
non mi pare che ci sia stata una qualsiasi religione che abbia fatto progredire alcunché
Nella pedofilia
Ti rispondo per la pura medicina :
grazie ai Testimoni di Geova , che non accettano trasfuzioni , si è avuto un immenso passo in avanti nel campo della medicina che non prevede l' uso di sangue . Sempre più persone , anche non credenti infatti , chiedono di avere trattamenti senza l' uso di sangue , dato che : ci si rimette prima e non si corrono rischi di malattie ed altro .
E' proprio grazie a loro se la medicina ha fatto passi da ginagte in questa direzione e di conseguenza si possono sostenere le più disparate cure , anche oprazioni molto importanti ,come quelle a cuore aperto , senza l' uso di trasfuzioni .
Ciao
Mauro