Se permetti un'altra risposta non professionale, vorrei dire la mia
La comicità è un argomento molto serio
Non a caso chi lavora in teatro ti dirà che lo stile della commedia è molto più difficile di quello della tragedia
Io credo che la regionalità, cioè la recitazione in dialetto, abbia già in sé una carica emozionale che manca in una lingua convenzionale
Una volta lessi un bel paragrafo di Ennio Flaiano in proposito
Il dialetto è la lingua della spontaneità, è diretto e ha i colori del folclore
Cosa sarebbe stato Totò se avesse recitato in italiano
Cosa sarebbe stato Trilussa o Camilleri
L'uso del dialetto riesce ad esaltare sia la tragicità (mi viene in mente ad esempio Sofia Loren) che la comicità
Non credo che l'uso del dialetto limiti il raggiungimento del grande pubblico, anzi direi il contrario: un dialetto risulta molto più simpatico a chi non lo parla
Alberto Sordi era chiamato l'Albertone Nazionale
Proprio di recente sto osservando la nascita e il grande successo di pubblico di soap opera in dialetto
Rai Tre manda in onda Un posto al sole, ambientato a Napoli in cui spesso si affida a dialoghi in dialetto per la sdrammatizzazione
Di recente è apparsa un'altra soap in siciliano
Ora mi viene in mente Massimo Troisi, un attore capace di ispirare sempre un sorriso, sia gioioso che amaro
Credo che il successo di ogni tipo di recitazione stia nella spontaneità e per questo ritengo che il dialetto sia una marcia in più
Usare il dialetto non significa restare intrappolati negli stereotipi
L'uso dello stereotipo è una comicità di bassa lega
La comicità deve essere intelligente, deve servirsi dell'ironia, dei giochi di parole, deve stimolare la mente del pubblico
E' un'arte estremamente complessa
Un comico che riesca a fare tutto ciò sarà indubbiamente avvantaggiato dall'uso del dialetto
Una comicità regionale può essere lo spunto per far conoscere la realtà di cui si fa interprete e per esprimere il punto di vista sul mondo di chi vive in un determinato ambito
La comicità è trasversale agli argomenti
Ciò che conta è avere un buono spirito di osservazione, capacità critica e dialettica e soprattutto molta energia vitale
Potrei ascoltare ore e ore Dario Fo senza capire una sola parola di ciò che dice
La "regionalità " può anche essere un pretesto. C'è l'esempio di Balbotin (almeno mi pare si chiami così), quello delle lezioni di Savonese. Di luogo comune c'era molto poco dal momento che erano veramente poche le espressioni tipiche savonesi, tuttavia si è creata una comicità "regionale", comprensibile da tutt'Italia, e imperniata sul dialetto.
Io mi chiedo invece come sia possibile il contrario. Inoltre, esiste una comicità che non sia regionale? Per quanto ne so io la comicità esclusivamente basata sulla battuta e il gioco linguistico, che non tenga conto di nessun accento come per esempio la traduzione di Woody Allen è sì una goduria per l'intelletto ma non riesce a coinvolgere più di tanto. La dimensione umana è fatta di particolarismi, di contesti specifici e quotidiani, con i loro accenti, la loro cultura: è l'uomo immerso in QUELLA situazione che ci fa ridere e non l'uomo in genere.
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Se permetti un'altra risposta non professionale, vorrei dire la mia
La comicità è un argomento molto serio
Non a caso chi lavora in teatro ti dirà che lo stile della commedia è molto più difficile di quello della tragedia
Io credo che la regionalità, cioè la recitazione in dialetto, abbia già in sé una carica emozionale che manca in una lingua convenzionale
Una volta lessi un bel paragrafo di Ennio Flaiano in proposito
Il dialetto è la lingua della spontaneità, è diretto e ha i colori del folclore
Cosa sarebbe stato Totò se avesse recitato in italiano
Cosa sarebbe stato Trilussa o Camilleri
L'uso del dialetto riesce ad esaltare sia la tragicità (mi viene in mente ad esempio Sofia Loren) che la comicità
Non credo che l'uso del dialetto limiti il raggiungimento del grande pubblico, anzi direi il contrario: un dialetto risulta molto più simpatico a chi non lo parla
Alberto Sordi era chiamato l'Albertone Nazionale
Proprio di recente sto osservando la nascita e il grande successo di pubblico di soap opera in dialetto
Rai Tre manda in onda Un posto al sole, ambientato a Napoli in cui spesso si affida a dialoghi in dialetto per la sdrammatizzazione
Di recente è apparsa un'altra soap in siciliano
Ora mi viene in mente Massimo Troisi, un attore capace di ispirare sempre un sorriso, sia gioioso che amaro
Credo che il successo di ogni tipo di recitazione stia nella spontaneità e per questo ritengo che il dialetto sia una marcia in più
Usare il dialetto non significa restare intrappolati negli stereotipi
L'uso dello stereotipo è una comicità di bassa lega
La comicità deve essere intelligente, deve servirsi dell'ironia, dei giochi di parole, deve stimolare la mente del pubblico
E' un'arte estremamente complessa
Un comico che riesca a fare tutto ciò sarà indubbiamente avvantaggiato dall'uso del dialetto
Una comicità regionale può essere lo spunto per far conoscere la realtà di cui si fa interprete e per esprimere il punto di vista sul mondo di chi vive in un determinato ambito
La comicità è trasversale agli argomenti
Ciò che conta è avere un buono spirito di osservazione, capacità critica e dialettica e soprattutto molta energia vitale
Potrei ascoltare ore e ore Dario Fo senza capire una sola parola di ciò che dice
Non so come ma riesce a farti arrivare tutto
Grazie ad una dote fondamentale: il ****!
La "regionalità " può anche essere un pretesto. C'è l'esempio di Balbotin (almeno mi pare si chiami così), quello delle lezioni di Savonese. Di luogo comune c'era molto poco dal momento che erano veramente poche le espressioni tipiche savonesi, tuttavia si è creata una comicità "regionale", comprensibile da tutt'Italia, e imperniata sul dialetto.
Io mi chiedo invece come sia possibile il contrario. Inoltre, esiste una comicità che non sia regionale? Per quanto ne so io la comicità esclusivamente basata sulla battuta e il gioco linguistico, che non tenga conto di nessun accento come per esempio la traduzione di Woody Allen è sì una goduria per l'intelletto ma non riesce a coinvolgere più di tanto. La dimensione umana è fatta di particolarismi, di contesti specifici e quotidiani, con i loro accenti, la loro cultura: è l'uomo immerso in QUELLA situazione che ci fa ridere e non l'uomo in genere.
Secondo me sta tutto nell'abilità (innata o raggiunta con l'esperienza) di rinnovarsi e di stupire mantenendo, comunque, il proprio modo di essere.
:O)
Bibi