Sì a cani e gatti randagi come cavie: verità o esagerazione?

Qualche giorno fa sono rimasto sbigottito di fronte ad alcune petizioni ed articoli di giornale come ad esempio uno di Repubblica che titola:

"Vivisezione, direttiva Ue "Sì ai randagi come cavie"

Con tanto di foto di cane con cuccioli, tra l'altro bellissimi!

Ho pensato subito ai miei gatti (nell'avatar c'è Panda, recentemente promossa a Cleopanda) e inca..volato nero stavo già per firmare la petizione quando mi ha incuriosito un altro articolo in cui si esponevano tesi opposte.

Per tagliare la testa al toro ho cercato la direttiva e me la sono letta tutta, incluso il famigerato art.11 che varie fonti sostengono dare il via libera agli esperimenti sulla mia Panda (guai a chi me la tocca!).

Articolo 11

Animali randagi e selvatici delle specie domestiche

1. Gli animali randagi e selvatici delle specie domestiche non sono utilizzati nelle procedure.

2. Le autorità competenti possono concedere deroghe al paragrafo 1 soltanto alle condizioni seguenti:

a) è essenziale disporre di studi riguardanti la salute e il benessere di tali animali o gravi minacce per l’ambiente o la salute umana o animale; e

b) è scientificamente provato che è impossibile raggiungere lo scopo della procedura se non utilizzando un animale selvatico o randagio.

Tradotto in non legalese (a mio avviso) significa: i randagi NON si possono usare.

L'autorità PUÒ derogare a questo divieto SOLO SE ci sono DUE condizioni (contemporanee):

1) c'è una situazione di emergenza per cui c'è urgenza di utilizzare cani e gatti randagi, e l'urgenza è determinata o dal fatto che cani e gatti randagi sono in pericolo e lo studio serve per salvarli, oppure c'è una grave minaccia per animali, uomini, ambiente

2) è dimostrato in modo inoppugnabile e scientifico che non c'è altro modo di concludere lo studio scientifico se non utilizzando proprio cani o gatti randagi

In sintesi secondo me deroghe al divieto del primo paragrafo possono essere concesse solo in situazioni di particolare gravità ed urgenza che giustifichino la deroga, ma anche in presenza di queste condizioni di gravità NON è "automatica" la deroga, è solo possibile; l'autorità deciderà in base agli elementi in suo possesso se concedere la deroga o meno, la presenza delle condizioni suddette NON vincola l'autorità a concedere la deroga.

Come se una ragazza mi dicesse "Non mi accoppierò mai con te. Se tu fossi l'ultimo uomo rimasto sulla faccia della terra, io sapessi per certo che sto per morire e fossi ancora vergine e se la razza umana fosse a forte rischio di estinzione, allora potrei (ma non è certo) accoppiarmi con te".

Io non parlerei mai di sua "apertura" nei miei confronti, se una ragazza mi dicesse una cosa del genere...

Questa è la mia interpretazione della norma; cosa ne pensate voi?

E' possibile dire che la direttiva Ue "apre" agli esperimenti su randagi oppure parlare di apertura in questo caso è quanto meno un'esagerazione?

Update:

@ Alan (The Lonewolf)

- Tutti limiti possono essere aggirati; i tuoi esempi però non calzano.

Proprio perchè come dici tu è una "naturale constatazione" il fatto che i cani randagi possano rappresentare (non rappresentano senz'altro!) una minaccia per l'uomo che questa motivazione non soddisfa la prima condizione, della GRAVE minaccia.

Per lo stesso motivo non regge il paragone dei supermercati, perchè la povertà non è (ahimè) un fenomeno eccezionale, tutt'altro!

Le due condizioni vanno rispettate alla lettera, una grave minaccia può essere una pandemia, molto più difficilmente una decina di morsi di randagio, secondo me. (essenziale, grave minaccia)

- Mi risulta che la direttiva precedente fosse peggiore rispetto a quest'ultima.

- L'art.2 fa salve le misure nazionali più rigorose, è impossibile "per legge" essere negligenti come auspichi

- Le leggi Italiane sono molto simili, la direttiva è sostanzialmente già recepita dalle leggi Italiane. Son salve quelle più restrittive

Update 3:

Libero ha presentato le posizioni dei sostenitori della "chiusura totale" e quelle dei sostenitori della "ricerca".

http://libero-news.it/news/484001/Vivisezione__l_U...

Non sono più l'unico :)

Da quel che ho letto nel sito della LEAL mi è nato il sospetto che alla LEAL non abbiano nemmeno letto la direttiva che attaccano; invece nel sito della LAV mi sembra ci siano posizioni molto più obiettive e mirate, e meno superficiali.

http://www.lav.it/uploads/48/23392_08.09.2010_revi...

Potrai riscontrare tu stesso ciò che dico sulle misure più restrittive nazionali è confermato dalla Lav che infatti si propone di spingere in tal senso. E nel documento Lav si legge che la direttiva precedente era più di manica larga, poi il nuovo testo (non approvato) proposto era "buono" ma gli emendamenti l'hanno peggiorato, ed è stato approvato un testo meno buono.

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