Mentre ero su Facebook ad ascoltare una canzone di Caparezza, mi sono imbattuto in alcuni commenti inerenti al periodo fascista. Sì, lo so, leggere commenti del genere sotto ad un video musicale fa molto strano. Ma a parte questo, indipendentemente da facili riflessioni al limite del banale (e spesso idee fatte per partito preso, e mai ragionate) e patriottismi accentuati, mi chiedevo quale periodo fosse stato più florido per l'Italia.
Sono stati migliori i 20 anni fascisti che hanno portato ad un periodo di boom degli anni '60 [quando i figli del Ventennio sono cresciuti e sono diventati operativi], oppure sono stati più prolifici i vent'anni del '70/'80. Ovvero quando godevamo di un periodo democratico e libero?
Update:Gli aiuti economici americani [Piano Marshall] si concretizzarono soprattutto in un aiuto ai partiti politico di destra [in un epoca dove i partiti erano finanziati dai privati] in modo che non vincessero i comunisti di sinistra. All'economia italiana, quel piano di sostegno, non produsse fabbriche ed imprese, ma che anzi ne aveva lo scopo contrario: ovvero di aumentare le vendite americane nel nostro paese, visto che le nostre imprese erano distrutte.
Update 3:In pratica rischiavamo di diventare dipendenti dagli Stati Uniti e non sviluppare mai un sistema industriale competitivo.
« Il metodo utilizzato fu quello del "prestito condizionato". Dollari prestati contro l'impegno della controparte ad acquistare in America i prodotti necessari. »
Da: http://cronologia.leonardo.it/marshal/marsh00.htm
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Il boom degli anni '60 fu conseguenza anche degli aiuti economici che gli USA diedero a diversi paesi europei dopo la guerra. Durante il fascismo l'Italia divento un paese più moderno e si posero le basi per un o stato sociale con, scuole e assistenza sanitaria e previdenziale pubblica. Purtroppo, come è noto, non mancarono gli aspetti negativi e catastrofici: mancanza di libertà, leggi razziali e la partecipazione alle guerra a fianco della Germania nazista: una catastrofe.
La risposta di Scarabel imposta una analisi che andrebbe approfondita per valutare senza preconcetti il peso dei vari aspetti sui successivi sviluppi del modus vivendi sociale, politico ed etico del nostro popolo dal dopoguerra ad oggi.
eh...domanda che richiede un poema come risposta, e non ho voglia