scusate la frase un po' banale ma la mia, più che una domanda (retorica), vuole essere uno spunto di riflessione.
Buona domenica a tutti. Qui oggi il cielo è azzurro.
Update:il telefono, con la sola funzione "chiamate", non è tra quei dispositivi che considero "social", quindi non credo c'entri molto. Mi riferivo a tutti quegli espedienti, che negli ultimi anni stanno avendo una diffusione a cascata, che ti permettono di conoscere nuova gente (last fm stesso, yahoo stesso), di condividere tutto con i tuoi amici (vedi Facebook, ad esempio, fai una foto e la condividi in modo sempre più semplice con i tuoi amici, usi youtube e condividi un video coni tuoi amici, usi Spotifty e i tuoi amici sanno quel che stai ascoltando.. ecc). E' come se si stesse creando una grossa rete, tutti i social network stanno lanciando dei rami agli altri social network, creando una rete che permette di rendere "il mondo più piccolo". Di facilitare "la conoscenza" delle persone.
Non voglio fare discorsi "generazionali" (tanto per fare contento qualche utente che odia questa parola). Parlo per la mia esperienza personale,
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,,,La frase non è banale...come non lo è la tua domanda, caso mai i banali siamo noi che continuiamo a non vedere volutamente dove stiamo arrivando...viaggiare si...ma senza alcuna meta. Succubi di una tecnologia esasperata , non ci accorgiamo che stiamo perdendo una delle cose più importante nella vita...il vivere in mezzo alla gente...e non mi si dica che avere rapporti tramite social network, Internet sia la stessa cosa, non lo è e non può esserlo, non può esserlo perchè il piacere di guardare negli occhi chi ti sta di fronte, vedere il tuo interlocutore, capire gli umori tramite il comportamento non è cosa da poco...una stretta di mano, una pacca sulle spalle non è cosa da poco...tutto questo si chiama rapporto interpersonale e noi lo stiamo perdendo...ore davanti ad un monitor...e quando lo spegniamo non ci accorgiamo di essere soli in una stanza!
Ciao, buona serata!
Buona vita a tutti!
Non c'è nulla su cui riflettere: non hanno alcun nesso, per quanto mi riguarda.
Il telefono c'è da molto più tempo, eppure non è che chi prima era solo e aveva pochi rapporti relazionali col telefono ha avuto la possibilità di farsi più amici e di parlare più spesso con la gente.
Tant'è vero che al telefono mi contattano solo mia madre (<3) e la TIM.
Ho risposto con i piedi, ma credo si capisca cosa intendo dire.
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Uso di nuovo l'esempio di facebook, visto che l'hai usato anche te: i primi tempi in cui mi ero fatta l'account ero esaltata, aggiungevo e accettavo tutti quelli a scuola con me o del mio paese o della mia provincia che conoscevo.
Intrattenevo discorsi assurdi e astrusi con chiunque mi contattasse in chat/per mail o sotto link/post e bla bla bla.
Ma dal vivo, tutte quelle persone con cui scambiavo opinioni e consigli o ridevo e scherzavo neanche mi salutavano.
Come ti ho già detto: la maggior parte dei social è usata per pure esibizionismo.
Probabilmente agli inizi anche io usavo facebook per puro esibizionismo: poi ho iniziato a capire e a eliminare sempre più gente fino a ridurre i contatti a parenti e amici che non riesco a sentire spesso.
Ieri, poi, ho disattivato in modo permanente il mio account: mi sono stufata, perché anche se il mio scopo era di parlare e stare in contatto con gente che non sento spesso, neanche con tale gente mi ci sentivo. Così l'ho eliminato.
Io penso che chi si sente solo/sia solo, lo sia indipendentemente dai social che usa o dai contatti che ha: è facile parlare con la gente da dietro un monitor...il problema è che, poi, dal vivo, neanche ci si riduce più ad un ciao. Ho scoperto che le relazioni intrattenute solo via virtuale non vanno avanti: avevo conosciuto su salute mentale (tre anni fa) un utente con cui mi sentivo su skype, su facebook, su msn e sul cellulare. Essendo che lui abita dall'altra parte della penisola non ci siamo potuti incontrare(per ovvi motivi). E per un piccolo fraintendimento non ci si parla più: non ci si può chiarire se non si è faccia a faccia. E neppure essere totalmente sinceri se non ci si conosce per come si è nella vita di tutti i giorni. Sono sicura che con molti utenti con cui mi sento su Answers per esempio,non mi ci sentirei dal vivo (perché so come sono fatta).
Quindi per quanto riguarda last e yahoo, puoi anche non prendere in considerazione il discorso.
Anche facebook distoglie l'attenzione da come sei davvero: su facebook mi sono sempre sentita diversa da come sono nella vita reale.
E' un discorso complicato.
Ma continuo a sostenere che social e rapporti sociali non c'entrino molto; ma non so spiegarmi e mi sono già dileguata ((qui, chiaramente, volevo scrivere dilungata)) abbastanza.
(Io penso che chi è solo davvero, è solo e basta: anche nella vita di tutti i giorni tra un mucchio di persone).
Ciao merendiera.
pechè ok, è vero quello che dici tu, tutto diventa più facile e immediato, ma gli effetti collaterali possono essere diversi, ad esempio questi mezzi ti portano a conoscere persone di altre città o addirittura di altre nazioni, che tu non incontrerai mai di persona e quindi diventa più facile avere rapporti con gli altri sediti a casa davanti al pc, piuttosto che mettersi d'accordo con gli amici, vestirsi e uscire di casa, un alro grande problema che ho notato è che ci sono tantissime persone che, messe dietro ad uno schermo e ad una tastiera, cambiano completamente personalità , se dal vivo per esempio sono timidi e introversi, ecco che diventano di colpo spavaldi e popolari, e allora il pc e il social network per questi in dividui diventa come una specie di droga perchè trovano più appaganti i rapporti virtuali che quelli reali
Ciao :-)
Io ho vissuto un'infanzia in una realtà contadina e di paese, in cui non c'era neanche la tv in bianco nero e la radio, era l'unico mezzo di comunicazione, oltre ai quotidiani stampati su carta.
Ritengo, che in quella realtà , tuttora esistente in buonaparte del mondo, non esistesse questo angoscioso senso di vuoto e solitudine, che adesso esiste in modo imperante !
Ho però iniziato a riflette sin da allora, sul significato profondo del viaggiare.
Tanti individui che dovevano viaggiare perché emigranti, sembrava che vivessero 2 vite, mentre chi restava in paese, un paese di agricoltori e qualche allevatore, viveva la sua sola ed unica scontata vita.
La televisione in particolare ci comunica continuativamente che, chi vive lì dove non sei tu che guardi, la tv, stia vivendo la sua seconda vita parallela.
Si è innescato un perverso modo di "consumare" il proprio tempo vitale, alla spasmodica ricerca di mete in cui essere presente, seppur per breve, oppure, brevissimo tempo.
Infatti mentre il " vecchio" concetto del viaggiare contemplava, anche osservare altre civiltà , apprendere nuove conoscenze e scambiare le proprie, adesso col " nuovo" concetto di viaggiare
sento sempre più ragazzi che in 7 giorni hanno visitato 7 diverse località .
Il collegamento col concetto della solitudine attuale è, secondo me, promosso dai media informatici per due semplici ragioni:
1-conoscenza =potere,
2- potere= accrescimento economico e stabilizzazione della transitorietà del potere stesso.
à nuovo modo di controllare la massa, ovvero una moltitudine di individui, sempre più inconsapevoli della propria dipendenza dal sistema informatico e dai suoi tentacolari mezzi di tentazione.
Se esistesse un misuratore della solitudine potremmo evincere tale tesi; oppure dovremmo semplicemente utilizzare il nostro buon senso critico, se non altro per essere capaci di osservare cosa accade alla nostra specie.