Allora: ci sono due gemelli. Uno rimane sulla terra, mentre l'altro comincia a viaggiare nello spazio ad una velocità prossima a quella della luce. Quando si rincontreranno, il gemello rimasto sulla terra sarà più vecchio dell'altro.
E fin qui tutto bene, perchè rientra in pieno in quello che dice la relatività ristretta.
Il paradosso nasce nel momento in cui si prende come riferimento il gemello sull'astronave. Cioè, considerando fissa l'astronave, sarà il gemello sulla terra a muoversi a velocità prossima a quella della luce. Dunque quando si incontrano nuovamente, vedendo le cose da questo punto di vista, dovrebbe essere più invecchiato il gemello sull'astronave che è "rimasto fermo" (come prima era più vecchio quello sulla terra perchè era fermo lui).
Il paradosso è appunto questo: come fanno i due gemelli ad essere uno più vecchio e uno più giovane o l'esatto contrario a seconda del riferimento preso???
Come si risolve?
In poche parole si arriva a vedere che questo è un finto paradosso, perchè la relatività ristretta è applicabile solo a sistemi di riferimento inerziali. In realtà, nè il sistema di riferimento Terra, nè il sistema di riferimento astronave sono inerziali, perchè la terra ruota ed è coinvolta in tutti i moti orbitali e relative perturbazioni e invece l'astronave deve quantomeno accelerare in partenza, e poi, dopo che ha viaggiato per un po' a velocità prossime a quella della luce, dovrà tornare indietro, quindi decelerare e invertire la direzione del suo moto ed accelerare nuovamente e poi atterrare sulla Terra, quindi decelerare di nuovo.
Essendo l'accelerazione assimilata alla gravità a gravità maggiori gli orologi rallentano la marcia (vedi esperimento di Leschiutta); un orologio è un qualsiasi sistema oscillante con frequenza costante dunque lo sono anche i nostri atomi.
Pertanto al ritorno in confronto al gemello il viaggiatore, sottoposto ad accelerazione e decelerazione, avrà vissuto meno di lui anche se i propri anni anni secondo il viaggiatore sono sempre i suoi bravi 80 e passa circa (le scansioni del suo orologio sono sempre quelle anche se dilatate).
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Allora: ci sono due gemelli. Uno rimane sulla terra, mentre l'altro comincia a viaggiare nello spazio ad una velocità prossima a quella della luce. Quando si rincontreranno, il gemello rimasto sulla terra sarà più vecchio dell'altro.
E fin qui tutto bene, perchè rientra in pieno in quello che dice la relatività ristretta.
Il paradosso nasce nel momento in cui si prende come riferimento il gemello sull'astronave. Cioè, considerando fissa l'astronave, sarà il gemello sulla terra a muoversi a velocità prossima a quella della luce. Dunque quando si incontrano nuovamente, vedendo le cose da questo punto di vista, dovrebbe essere più invecchiato il gemello sull'astronave che è "rimasto fermo" (come prima era più vecchio quello sulla terra perchè era fermo lui).
Il paradosso è appunto questo: come fanno i due gemelli ad essere uno più vecchio e uno più giovane o l'esatto contrario a seconda del riferimento preso???
Come si risolve?
In poche parole si arriva a vedere che questo è un finto paradosso, perchè la relatività ristretta è applicabile solo a sistemi di riferimento inerziali. In realtà, nè il sistema di riferimento Terra, nè il sistema di riferimento astronave sono inerziali, perchè la terra ruota ed è coinvolta in tutti i moti orbitali e relative perturbazioni e invece l'astronave deve quantomeno accelerare in partenza, e poi, dopo che ha viaggiato per un po' a velocità prossime a quella della luce, dovrà tornare indietro, quindi decelerare e invertire la direzione del suo moto ed accelerare nuovamente e poi atterrare sulla Terra, quindi decelerare di nuovo.
Essendo l'accelerazione assimilata alla gravità a gravità maggiori gli orologi rallentano la marcia (vedi esperimento di Leschiutta); un orologio è un qualsiasi sistema oscillante con frequenza costante dunque lo sono anche i nostri atomi.
Pertanto al ritorno in confronto al gemello il viaggiatore, sottoposto ad accelerazione e decelerazione, avrà vissuto meno di lui anche se i propri anni anni secondo il viaggiatore sono sempre i suoi bravi 80 e passa circa (le scansioni del suo orologio sono sempre quelle anche se dilatate).
OK, ANTONIO!!!
(CIAO)
Non lo capisci perché è UNA CàGàTA PAZZESCA!
PAROLA DEL FLAGELLO
Eh, ad ognuno il suo, io non riesco a capire come passare dal propagatore alla funzione di partizione nella teoria dei path integral...