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Ciao ;-)

Sono d'accordo con te.

Infatti, sono convinto, che la disciplina sia necessaria durante la crescita, poiche' produce una buona educazione.

Anche l'umile contadino, utilizza un bastone dritto affinche' la pianta segua la data direzione.

L'applicazione pratica di ogni comportamento, sia esso umano oppure di altri esseri, porta poi al livello dell'arte, infine allo stato di grazia; cioe' ad esprimersi naturalmente in moto armonico nell'equilibrio implicito nella natura del creato.

Se fosse un'arte nel senso stretto del termine si potrebbe insegnare al prossimo, invece non è così, gentili in un certo senso si nasce, è un po' come il talento, o ce l'hai o non ce l'hai, tutto il resto sa di artefatto.

Quanto alla definizione di gentil sesso penso sia decaduta, sia concettualmente che praticamente purtroppo. Di gentile vedo molto!

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Vero, però è altrettanto vero che se devo esortare qualcuno ad essere gentile è perché so che nell'animo suo potrebbe non esserlo. Le cose imparate difficilmente hanno lo stesso valore di quelle innate, la differenza la vedi nell'essenza, seppure nella sostanza possono apparire identiche.

Un conto è avere a che fare con una persona gentile perché la sua indole è tale, un conto è avere a che fare con qualcuno gentile per circostanza, o che ha imparato ad esserlo...te ne accorgi fidati!

La gentilezza e' sempre piu' merce rara.

E' vero che in certe persone e' innata, mentre altre potrebbero impararla in determinate circostanze .....ma forse di piu' l'educazione.

In questi giorni sono protozoica, nell'alfabeto non vado oltre la b.

Più o meno mi esprimo come Salvatore il frate dulciniano del Nome della rosa.

Una passata di sidol e i miei neuroni offuscati... resteranno esattamente come prima!

La gentilezza si qualifica per essere caratterizzata da un'innata naturalezza e meno vincolata all'educazione in determinati schemi, potremmo definirla per certi versi una dote, anche rara ultimamente, ma molto piacevole da ritrovare nelle persone.