E' così: la felicità non esiste e l'uomo non è felice, soprattutto all'interno della società. Il dover pensare al futuro, il dover trovare un lavoro, sistemarsi e altro perché dovrebbe rendere felice un uomo? Il pianificare da adolescente la proprio vita e il proprio percorso di studi: io voglio fare quello, io devo studiare per quello quello quello! Siamo costretti a sopravvivere, altro che a vivere felici. Come può fare l'impiegato statale rendere soddisfatto o felice qualcuno? Il dover assicurarsi di guadagnare 1000 euro al mese...
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Piaccia o non piaccia, ci sono due grandi "miti" tanto inseguiti, ma che non esistono!
La felicità è uno, l'altro la libertà!
Due paturnie, due illusioni fatte x portare l'uomo ad una cosa che invece realmente esiste: la tristezza e l'insoddisfazione...
Esiste una sorta di felicità...ma è tutta frutto di una maturità interna:
l'apprezzare ciò che abbiamo, il voler migliorare esso, il voler tirarme fuori il lato migliore e valorizzarlo!
Perché tante volte questa sorta di "felicità" c'è l'abbiamo sotto il naso, il fatto è che siamo attratti da mille illusioni momentanee e quasi non vogliamo rendercene conto!
Specie in amore, talvolta è proprio questa illusione che rovina tutto!
Molte donne infatti (ma anche uomini eh..) cercano di continuo il principe azzurro, vogliono vivere favole irreali, credono che la passione iniziale sia solo quella l'amore, ma poi tutto cambia, tutto matura...e ci vuole una gran forza di volontà x andare incontro a chi ci sta vicino, a chi comunque ha dei difetti...
C'è chi in questo modo è alla continua ricerca di questa fantomatica "felicità" che non è altro che un falso mito, almeno quella "felicità" che ci propongono i media ed il mondo di oggi in generale...
Nei social network poi mi capita di leggere frasi aberranti "io scelgo la felicità.." "Mollo tutto e cerco la felicità.." sono balle, e la gente con una personalità debole e poco formata finisce quasi x farci delle riflessioni sbagliate....è soprattutto i giovani cadono nella spirale del dubbio, della depressione...
Con libertà e felicità ci fanno un sacco di soldi cantanti, scrittori di bassa lega, e altri soggetti di scarso spessore...tanto x illudere il babbeo di turno, che ha poco senso critico...
Sarà anche pessimismo il mio, ma io la trovo la via migliore x vivere serenamente e disilluso...
Ho visto relazioni finire (c'ero dentro) perché l'altra persona si è messa in testa di cercare non so che cosa (anzi, non lo sapeva neppure lei!) e vagare a farfalle scrivendo frasi astratte...
Esiste la serenità interiore, e l'equilibrio: a questi ci si arriva con la maturità, la forza di volontà e l'umiltà...
Non piacerà la mia risposta, ma cercò sempre di essere realista e senza troppi grilli x la testa che non fanno altro che complicarci la vita....
Cercate l'equilibrio interiore, è quello che aiuta la nostra vita!
È cercate di sorridere di più, nonostante tutto;)
Se ci facciamo l'idea che la felicità consiste nel nascere in una società dove lo Stato-mamma ci ha preparato passo-per-passo la nostra vita, dall'educazione ideale, ad una casa ammobiliata gratuita, ad un lavoro remunerativo e piacevole, ma di poche ore al giorno, e l'opportunità di fare tutto quello che vogliamo senza nemmeno dover scomodarci di dover distinguere azioni razionali da azioni irrazionali, beh, allora hai ragione: la felicità non esiste su questa terra perché quello che vogliamo è un paradiso terrestre.
Ma se la felicità è il risultato emotivo di tutti quei momenti in cui usando il nostro raziocinio, la nostra capacità di ragionamento, ci sentiamo abili a superare gli ostacoli della nostra vita, scopriremo che nel momento in cui abbiamo successo SIAMO FELICI.
Una gioia esuberante di intensa emotività come se ogni istante della nostra vita fosse una vincita al lotto è un'assurdità che non può esistere, proprio perché la felicità è un'emozione, una risposta emotiva a ciò che pensiamo e a ciò che ci succede nella vita. Nessuna emozione è permanente o immortale.
Non siamo felici se ci ammaliamo; non siamo felici se la nostra casa viene distrutta dal terremoto; non siamo felici se chi amiamo non vuole saperne niente di noi. Però siamo felici se la malattia è curabile e sparisce; siamo felici se la nostra competenza e preparazione professionale ci permette un lavoro ben pagato e una casa nuova; siamo felici se la persona amata corrisponde il suo amore verso di noi.
Uno stato di felicità costante non può esistere, ci sono alti e bassi.
Ad ogni modo chi è molto intelligente, ha talento, e gli riesce tutto facile, vive già in paradiso.
Per tutti gli altri...si può essere anche felici nei momenti tra una preoccupazione e l'altra ma ad ogni modo la felicità nasce dentro di noi.
@Dr. Evol:
toh, chi si rivede! Sei ancora vivo allora!
La felicità maggiore si ha quando tu hai raggiunto tutti i tuoi obiettivi per la tua capacità , i tuoi sforzi, mentre magari molti altri non lo hanno fatto perché hanno perso tempo: il confronto tra i tuoi meriti e il tuo successo accompagnato dal vedere il fallimento colpevole degli altri fanno la felicità .
Ciao Moe, infatti in ambito sociale non è il sistemarsi che può gratificare quello che sei, ma soltanto lo scegliere quella attività per cui si è portati e riuscire a trovare un lavoro nel suo ambito. Questo è ciò che può gratificarti a livello sociale e farti vivere in armonia con ciò che sei. Che ciò rappresenti la felicità o no ha veramente scarso valore. Io la chiamerei serenità . Con tutte le limitazioni che il periodo in cui si vive può determinare. E questo è uno dei peggiori. Io avevo sempre abbinato la felicità all' estasi, e penso che ritornerò a pensarla così. Che la felicità possa essere uno status continuativo, come tu lo intendi, è mera follia e una illusione indotta dal sistema. Garbino.
la felicità esiste per chi si accontenta, non smette di sognare, ma vive nel presente.
è solo la tua idea nel credere di non poter essere felice che ti impedisce di esserlo.
in fondo la teoria del Tetrafarmaco è sufficiente ad essere felici...
Tutto quello che dici è vero, la vita è piena di costrizioni e di problemi da affrontare, ma è il modo in cui lo fai che ti distingue, poi alzarti ogni mattino con il malumore di avere l'ennesima giornata stressante, oppure alzarti pensando che oggi hai di fronte a te una nuova possibilità , per fare il tuo lavoro, o per cercarlo, per conoscere gente, incontrare persone, affrontare problemi e risolverli.
Apprezzare ogni piccola cosa che ti circonda, la tua famiglia, la tua casa, le cose che hai ottenuto con tanti sacrifici..
Non è facile, ma essere felici non è solo uno stato d'animo, è una scelta..
Ro
questo è quello che ha prodotto la società illuminista.
non tralasciando gli errori umani di noi tutti.
gia cent'anni fà c' era il problema attuale,
è sfociato in due guerre terribili.
il problema vero è che esiste una dicotomia dell'uomo,
cioè o si prevale sull' aspetto materiale o, prevale quello spirituale. la felicità non esiste su questa terra, è una lotta tra lo spirituale ed il materiale. beato quello che riesce a conciliare le due cose. l'uomo va salvato per entrambe.
credo che la felicita esiste ma deve partire dentro di noi essere sereni nella vita di ogni giorno nella quotidianita amando quello che sia ha ,e non odiando ciò che non si avrà ,nonostante le difficolta della vita e sempre possibile un sorriso un gesto di affetto un abbraccio sono molto importanti vivere più sereni con noi stessi ci aiuta ma aiuta anche gli altri energia positiva ritornare ad un stato spirituale dimeticandoci la vita materiale di ogni giorno poco per volta. Cresce in noi uno stato di coscienza delle cose importanti nella nostra vita i rapporti con gli altri un fratello una sorella un amico ecc ecc