Il Paradosso della felicità, o paradosso di Easterlin, analizza il rapporto tra felicità (o come indicato nella ricerca "soddisfazione") di ogni individuo e la sua ricchezza. Il risultato vede (e per questo diventa un paradosso) un rapporto, oltre una certa soglia tra i due valori indirettamente proporzionale, cioè a maggior ricchezza la felicità si riduce.
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Answers & Comments
Magari fosse un paradosso...
io penso poco
A Genova dicono che anche la salute senza soldi è già una mezza malattia.
Può essere che un eccesso di salute diventi, alla fine, un problema
A me sembra una cazzata, francamente.
? ha già detto tutto. Inoltre essere ricchi significa anche dover affidarsi ad altri (ovviamente interessati per motivi pecuniari) per curare le proprie proprietà (mobiliari e immobiliari) e a me piace l’indipendenza.
La Verità è nel cognome. L’autore del paradosso è uno di quelli che a scuola si sentiva sempre tirato in ballo ‘Chi ha messo la fialetta puzzolente nei bagni?! Ehh? Fuori il nome!’
‘È a sterlin, sempre lui’
E quello, facendosi adulto, s’è fissato che se gli cadono i capelli, se la moglie cucina male, se il Napoli perde lo scudetto... È a sterlin , tutta colpa dei big money
Credo che sia un fatto legato alla semplice questione che, un individuo, non avendo più nulla da desiderare, diventi cinico, apatico e tenda a deprimersi.
Troppa matematica. Sarebbe interessante coinvolgere Piergiorgio Odifreddi per interpretare meglio quell'equazione o pseudo-equazione.
"Dicono che il denaro non faccia la felicità, ma se devo piangere preferisco farlo sul sedile posteriore di una Rolls Royce piuttosto che su quelli di un vagone del Metrò."
Marilyn Monroe
Concordo:)
non sono abbastanza ricco per comprendere il senso della frase. Estremizzando nell'altro senso, la povertà non mi pare sia terreno fertile della felicità